Iscritti al liceo potentino per sorteggio. Il Tar: legittimo
Bocciato il ricorso dei genitori: «Non ci arrendiamo». Tutta la vicenda del «Galilei» nasce da una questione logistica: l’istituto non è in grado - sulla scia anche dei dati indicati dal nuovo piano di dimensionamento scolastico - di accogliere tutti i 337 studenti che hanno deciso di iscriversi alla scuola e per questo motivo si è dovuti ricorrere al sorteggio tra quanti avevano fatto richiesta di iscrizione • La speranza appesa a un secondo ricorso: «Abbiamo il diritto di scegliere la scuola»
23 Giugno 2009
di MASSIMO BRANCATI
POTENZA - Il sorteggio non è stato annullato. Il Tar di Basilicata non ha concesso la sospensione richiesta da una decina di genitori sulla vicenda delle iscrizioni al liceo scientifico «Galilei» di Potenza. Nell’ordinanza della magistratura amministrativa (la camera di consiglio è composta da Antonio Camozzi, presidente, Pasquale Mastrantuono, consigliere, Paola Anna Gemma Di Cesare, referendario, estensore) si legge che «il ricorso non appare assistito da sufficiente fumus di fondatezza, posto che l’adozione degli indirizzi di programmazione e dei criteri generali del piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche rientra nelle competenze costituzionali».
Il Tar, inoltre, rileva che non possono ritenersi obbligatori, a carico della Provincia, i lavori di ampliamento della ricettività dell’istituto oltre il limite fissato dal piano di dimensionamento, e che rientra nella competenza del dirigente scolastico la formazione delle classi «sulla base dei criteri generali stabiliti dal consiglio di circolo o d’istituto e delle proposte del collegio dei docenti. Trattandosi di attività obbligatoria - si legge ancora nell’ordinanza del Tar - il dirigente scolastico deve provvedere alla formazione delle classi e alle formalità conseguenti alla presentazione di domande di iscrizione in eccedenza rispetto ai posti disponibili anche laddove il consiglio d’istituto rifiuti di adottare tali criteri generali». Insomma, secondo il Tar i criteri individuati dal dirigente scolastico Vittorio Pace, con decreto del 23 aprile scorso, «non appaiono viziati da eccesso di potere, non potendosi ritenere irragionevole la preferenza data agli studenti portatori di handicap, né quella data a quanti avessero chiesto l’acces - so a corsi non attivati presso altre strutture della città o a corsi sperimentali, né quella data agli studenti fratelli o sorelle di altri ragazzi già iscritti ».
Tutta la vicenda del «Galilei» nasce da una questione logistica: l’istituto non è in grado - sulla scia anche dei dati indicati dal nuovo piano di dimensionamento scolastico - di accogliere tutti i 337 studenti che hanno deciso di iscriversi alla scuola. Tenuto conto anche dei 15 ripetenti che presumibilmente chiederanno di iscriversi per la seconda volta, il numero effettivo di nuovi iscritti non può essere superiore a 228. Traduzione: 109 ragazzi sono rimasti fuori. A decidere gli iscritti al «Galilei» è stata la dea bendata. Il dirigente scolastico, infatti, si è affidato al sorteggio per formare le nuove classi, indicando una serie di priorità tra le quali le domande dei diversamente abili, di coloro che hanno chiesto di iscriversi ai corsi sperimentali, di alunni con fratello/ sorella attualmente frequentante il Galilei o già ammesso alla classe prima. «I nostri figli - tuonano i genitori - sono stati trattati come palline da estrarre in un gioco del lotto. Andremo fino in fondo per tutelare il diritto di scelta di una scuola». Si profila un nuovo ricorso al Consiglio di Stato.
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