L'attesa per i «farmer market» si è fatta oramai insopportabile – è passato più di un anno dall'annuncio – dopo le rassicurazioni per l'avvio dei punti vendita di frutta e verdura «a prezzo di produzione», accorciando così quella filiera che tanto sta pesando sulle tasche della popolazione. Per giovedì prossimo, Coldiretti e Comune di Matera sono stati convocati dal prefetto per definire, una volta per tutte, lo spazio da destinare all'iniziativa, che dovrebbe essere accolta a Serra Venerdì, nell'area riqualificata che già ospita il mercato infrasettimanale
15 Giugno 2009
MATERA - Il farmer market cittadino sta per arrivare. L’obiettivo del mercatino dell’ortofrutta è di raffreddare i prezzi e riscaldare i consumi, facendo risparmiare i consumatori dal 20 al 40 per cento sui prodotti locali. Per giovedì prossimo, Coldiretti e Comune di Matera sono stati convocati dal prefetto per definire, una volta per tutte, lo spazio da destinare all’iniziativa, che dovrebbe essere accolta a Serra Venerdì, nell’area riqualificata che già ospita il mercato infrasettimanale.
L’attesa per i «farmer market» si è fatta oramai insopportabile – è passato più di un anno dall’annuncio – dopo le rassicurazioni per l’avvio dei punti vendita di frutta e verdura «a prezzo di produzione», accorciando così quella filiera che tanto sta pesando sulle tasche della popolazione. Il 13 e 14 dicembre scorso, in piazza San Francesco, Coldiretti organizzò l’esposizione e la vendita di prodotti ortofrutticoli a prezzi “popolari”, e questo proprio per ribadire la necessità di questa iniziativa.
«Saranno da 15 a 20 le aziende che aderiranno al farmer market - dice il direttore di Coldiretti Basilicata, Giuseppe Brillante - in gran parte del comparto ortofrutticolo, ma si potranno proporre anche altri prodotti locali a prezzi ridotti. Le aziende di Coldiretti, nell’ambito di un accordo nazionale siglato con le associazioni dei consumatori, rispetteranno le indicazioni del servizio ministeriale “Sms consumatori”, che consente di abbassare i prezzi di almeno il 30 per cento».
Anche il farmer market rientra nel progetto Coldiretti «Campagna amica», rivolto al risparmio. Il farmer market a Matera (uno dei pochi comuni italiani che ancora non ha realizzato tale iniziativa) è stato sostenuto in questi mesi, oltre che da Coldiretti, anche dall’associazione Cittadinazattiva, che in più occasioni ha evidenziato che «l’allungamento della filiera porta a ridurre i margini di guadagno dei produttori e, considerata l’incomprimibilità dei prezzi oltre un certo livello, produce l’aumento degli stessi, gravando pesantemente sulle tasche del consumatore finale tanto che la frutta e la verdura subiscono in media un ricarico del 200 per cento dal campo alla tavola. I mercatini urbani dell’agricoltura comporterebbero un ristoro sia per gli agricoltori, in quanto vedrebbero i loro prodotti remunerati in maniera più equa, sia per i consumatori che, a fronte di esperienze già avviate altrove, vedono i costi ridotti dal 20 al 30 per cento.
Sulla «fattoria in città» si è schierata, già da settembre scorso, anche l’Amministrazione provinciale, che si è impegnata a reperire strutture fisse o mobili dove gli agricoltori possano mettere in vendita i loro prodotti, favorire il rilascio delle autorizzazioni, monitorare l’attività per allargare l’iniziativa anche in termini merceologici a tutta la produzione agricola provinciale. Insomma, si comincerebbe con frutta e verdura per poi ampliare la vendita alla carne, ad esempio alla podolica, ai formaggi, ai salumi e ai vini.
I mercati gestiti direttamente dagli agricoltori sono nati vent’anni fa negli Stati Uniti, istituiti da una legge del governo Prodi, sono diventati realtà grazie all’impegno di Coldiretti, che ne ha inaugurato un centinaio in Italia. EMILIO SALIERNO
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