San Gerado violato da lite tra potentini e cavalieri materani
di MASSIMO BRANCATI Tutto nascerebbe dalla stupida rivalità tra Potenza e Matera, che qualcuno, durante il tradizionale pranzo dei «portatori» in piazza Mario Pagano per il santo patrono potentino, ha tradotto in una scritta sulla maglietta («Odio la Bruna»), in riferimento alla festa di Matera. Tensione alle stelle, dunque, pochi minuti prima dell’inizio dello storico corteo in cui avrebbero dovuto trovare spazio sedici splendidi cavalli delle associazioni materane. Animali e cavalieri tutti rispediti a casa prima della processione • Il sindaco di Potenza: niente vino oggi in piazza • Sindaco di Matera: rapporti di amicizia con Potenza
30 Maggio 2009
di MASSIMO BRANCATI
POTENZA - Una festa rovinata dalle distorsioni di un campanilismo che rasenta la follia. A qualche giovane potentino (non è chiaro se appartenente ai «portatori del santo») sono saltati i nervi. Tre cavalieri materani delle associazioni Lanzifera ed Equituristica, inseriti tra i protagonisti della processione dei turchi, sarebbero stati aggrediti. Difficile dire se accanto agli sfottò ci sia stato qualcosa di fisico, spintoni, calci o schiaffi. La stessa polizia, che ha portato in questura alcuni giovani per ricostruire l’accaduto, non ha in mano elementi per dire cosa esattamente sia accaduto. Anche se, ad onor del vero, uno degli aggrediti ieri sera girava con un labbro gonfio.
Tutto nascerebbe dalla stupida rivalità tra Potenza eMatera, sdoganata dai campi di calcio, che qualcuno, durante il tradizionale pranzo dei «portatori» in piazza Mario Pagano, ha tradotto in una scritta sulla maglietta («Odio la Bruna»), in riferimento alla festa di Matera. Tensione alle stelle, dunque, pochi minuti prima dell’inizio dello storico corteo in cui avrebbero dovuto trovare spazio sedici splendidi cavalli delle associazioni materane. Animali e cavalieri tutti rispediti a casa prima della processione. E, per giunta, sotto scorta. Lo ha disposto la questura per evitare problemi, anche perché il clima teso avrebbe potuto influenzare negativamente i cavalli, minando la sicurezza della folta platea. Davvero una brutta immagine per la città: «Sono davvero addolorato - dice il presidente onorario della Pro-Loco, Roberto Falotico - per quello che è accaduto. Non è possibile rovinare così una festa preparata con tanta passione. Così si macchia anche l’immagine della città in nome di un campanilismo assurdo». Parole a cui fa seguito la nota ufficiale della Pro Loco di Potenza, firmata anche dal presidente Giovanni De Marco, che esprime la propria solidarietà alle associazioni Lanzifera ed Equituristica: «L’azione di qualche balordo ha macchiato l’immagine di una festa che da sempre fa leva sull’amicizia tra i due capoluoghi lucani. È un episodio che la città non può tollerare e tanto meno una comunità responsabile e fautrice dell’unità regionale. Chiediamo agli organi competenti di fare piena luce sull’episodio e di usare «tolleranza zero» nei confronti dei colpevoli di questa vile agg ressione».
Anche il sindaco della città, Vito Santarsiero, parla di un «episodio inqualificabile e ingiustificabile che - dice - condanniamo in maniera decisa. È un’ombra su giorni di festa che la città sta vivendo con gioia e con serenità. Chiediamo scusa a quanti sono stati oggetto dell’agg ressione». Inevitab ilmente sulla festa - che è riuscita a calamitare un pubblico numeroso - ha pesato come un macigno questo episodio. Così come c’è stato un alone di polemica attorno al sistema di accoglienza dei tanti ambulanti extracomunitari che hanno invaso il centro storico. I residenti hanno protestato perché molti di questi commercianti «coloured» hanno trasformato i vicoli di via Pretoria e i porticati di piazza Mario Pagano in accampamenti.
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