Saranno rinnovati fino al 31 luglio i 25 contratti a termine alla Plastic components (ex Ergom) e i 32 della Magneti Marelli – due aziende di Melfi (Potenza) dell’indotto Fiat – in entrambi i casi in scadenza oggi: lo ha reso noto il presidente di Confindustria Basilicata, Attilio Martorano, al termine di un incontro informale con Cisl, Uil e Ugl, che si è svolto nel pomeriggio a Potenza
29 Maggio 2009
POTENZA - Il gruppo Magneti Marelli «apre» alle richieste dei sindacati lucani, annunciando in serata il rinnovo dei contratti a termine in scadenza in due aziende dell’indotto di Melfi (Potenza) della Fiat, la Plastic Components (ex Ergom) e la Sistemi sospensioni, accantonando quindi l’ipotesi, in particolare nel primo caso, di una sostituzione con operai dello stabilimento di Pomigliano d’Arco (Napoli) del gruppo torinese.
L'annuncio, dato dal presidente di Confindustria Basilicata, Attilio Martorano, arriva dopo 72 ore di intense trattative, proteste e qualche momento di tensione ai cancelli degli stabilimenti dell’indotto: allo sciopero nella Plastic (da lunedì sera) e nella Sistemi sospensioni (da mercoledì pomeriggio) si sono poi aggiunti tre giorni al blocco della produzione per «senza lavoro» nello stabilimento di Melfi della Fiat, che proseguirà anche nel terzo turno di stasera, dalle ore 22 alle ore 6.
Il gruppo Magneti Marelli ha quindi «aperto» alle richieste «sui rinnovi e sulla tutela dell’occupazione» poco dopo le ore 18 di oggi, in concomitanza con un incontro informale convocato dalla Confindustria: ma all’appello, per i sindacati, mancano ancora 13 contratti a termine scaduti 15 giorni fa alla Plastic. Questo potrebbe essere motivo di discussione nelle prossime ore, ed elemento per un prolungamento dello sciopero che bloccherebbe, di conseguenza, ancora la produzione della Grande punto nello stabilimento di Melfi della Fiat per «senza lavoro».
Per il segretario generale della Basilicata della Fim Cisl, Antonio Zenga, si tratta infatti di «un sensibile passo in avanti ma ancora non sufficiente a sbloccare definitivamente la trattativa». Ma i segretari nazionali e regionali della Fismic, Roberto Di Maulo e Marco Roselli chiedono alle organizzazioni sindacali «uno sforzo unitario per evitare contrapposizioni che risulterebbero incomprensibili all’opinione pubblica».
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