di MASSIMO BRANCATI La vicenda risale al 2007. Da allora sono cambiate tante cose: la bidella (che chiameremo Anna) si è trasferita in Lombardia, il ragazzo (Fabio) continua a studiare nel capoluogo lucano. C'è di mezzo anche un neonato, giacché la donna ha deciso di portare a termine la gravidanza perché non l'ha mai considerata il frutto di un errore. Ha amato davvero Fabio. I genitori dell'ex alunno non hanno mai appoggiato questa relazione (avrebbero anche tentato di convincerla ad abortire). Per ora, l'unica accusa formalizzata in un'iniziativa giudiziaria è una querela sulla presunta aggressione della bidella a una fidanzatina di Fabio
07 Maggio 2009
POTENZA - Una passione irrefrenabile, un amore proibito. Lei bidella di 32 anni, lui studente di 16: si amano in clandestinità per tre mesi. Nessuna violenza, nessuna costrizione. I due parlano di un rapporto consenziente, cercato, voluto. Ancora oggi, a distanza di due anni dal loro primo incontro, ne riferiscono in questi termini. Ma era troppa la differenza di età, troppi i pregiudizi, gli ostacoli, le responsabilità. Sì, perché da quella loro unione è nato un bambino, una «tempesta » che ha travolto quell’amore vissuto con la leggerezza adolescenziale.
La vicenda risale al 2007 ed è accaduta a Potenza. Da allora sono cambiate tante cose: la bidella (che chiameremo Anna) si è trasferita in Lombardia, il ragazzo (Fabio) continua a studiare nel capoluogo lucano. La donna ha deciso di portare a termine la gravidanza perché non l’ha mai considerata il frutto di un errore. Ha amato davvero Fabio. Dice di amarlo ancora, convinta di essere ricambiata. Ha deciso di trasferirsi da parenti nel nord Italia per fuggire da pressioni, critiche feroci, polemiche. Ma, soprattutto, ha voluto allontanarsi da una città che aveva cominciato a trattarla come «un’untrice» e che avrebbe additato il bambino come il «prodotto» di una colpa imperdonabile.
Ma c’è dell’altro. I genitori di Fabio si sono messi di traverso. Appena saputo della gravidanza hanno costretto il figlio a tagliare i ponti con Anna e avrebbero minacciato la donna, chiedendole di abortire, paventando anche una denuncia per violenza sessuale. Per ora, l’unica accusa formalizzata in un‘iniziativa giudiziaria è una querela sulla presunta aggressione della bidella a una fidanzatina di Fabio. Anna ha deciso lasciare Potenza. Ma non dimentica il suo amore acerbo: «Fabio - racconta - non sembrava un ragazzino, era un uomo fatto. È stato lui a corteggiarmi, mi scriveva lettere e bigliettini, mi faceva regali. Alla fine ho ceduto».
Anche Fabio, che ha compiuto da poco 18 anni, conferma di averla amata: «Sì, ma non mi sentivo e non mi sento pronto per essere padre. Sono ancora troppo giovane. Se non fosse rimasta incinta forse saremmo rimasti insieme. Anche se i miei genitori sarebbero stati contrari».
Sulla vicenda la psicologa del tribunale dei minorenni di Potenza, Assunta Basentini, parla di «una dinamica di tipo incestuoso quando ci sono differenze d’età così marcate. Anche se, a parti invertite, probabilmente la storia farebbe meno rumore». MASSIMO BRANCATI
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