I sindacati hanno organizzato un’assemblea permanente davanti allo stabilimento “in seguito alla notizia che alcuni lavoratori esterni sarebbero venuti a Potenza, per attività di cui i sindacati e la Rsu sono all’oscuro”. L'azienda ha iniziato a trasferire i macchinari dallo stabilimento di Potenza a Torino in base agli accordi firmati con la Regione, i sindacati e Confindustria • Matera, siglata Cig per la Comer • Azionisti Natuzzi approvano bilancio 2008
05 Maggio 2009
POTENZA - I lavoratori e i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm hanno organizzato oggi un presidio davanti allo stabilimento “Mondialpiston” di Potenza – di proprietà del gruppo Mahle, in cui fino allo scorso ottobre si producevano pistoni per automobili – ma “nessuno ha impedito l’ingresso o l'attività dei dipendenti del gruppo venuti da Torino”. Lo ha detto il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Giuseppe Cillis.
I sindacati, ha aggiunto, hanno organizzato un’assemblea permanente davanti allo stabilimento “in seguito alla notizia che alcuni lavoratori esterni sarebbero venuti a Potenza, per attività di cui i sindacati e la Rsu sono all’oscuro”. Cillis ha evidenziato che “se si tratta del trasferimento dei macchinari, questo è previsto dagli accordi, ma è anche stabilita la ricollocazione dei lavoratori e la salvaguardia del sito produttivo per il processo di reindustrializzazione, che non può avvenire senza gli impianti. Per questo – ha concluso – chiediamo un chiarimento da parte dell’azienda e la presenza delle Rsu all’interno dello stabilimento”.
La Mahle - il gruppo industriale che fino alla fine di ottobre del 2008 produceva in Basilicata pistoni per automobili – può legittimamente trasferire i macchinari dallo stabilimento “Mondialpiston” di Potenza a Torino in base agli accordi firmati con la Regione, i sindacati e Confindustria il 12 marzo e il 7 aprile scorsi. Lo ha detto il direttore del personale della Mahle Italia, Carmelo De Luca, in riferimento alle proteste dei lavoratori che si sono svolte oggi davanti alla sede dello stabilimento. Nel verbale del 12 marzo, ha spiegato De Luca, è previsto che “l'azienda non potrà iniziare il trasferimento delle attrezzature prima del quindicesimo giorno successivo alla sottoscrizione dell’accordo base, firmato il 7 aprile, e quindi l'azienda ha cominciato oggi, anche con il nostro personale di Torino e con una ditta esterna, le procedure propedeutiche al trasferimento, previsto tra due settimane”.
Il direttore del personale ha evidenziato che “il blocco delle procedure da parte dei lavoratori è illegittimo e ci procura dei danni. Per questo – ha concluso – abbiamo annunciato alla Regione e ai sindacati che, se dovesse proseguire, chiederemo un risarcimento e la revisione degli accordi”.
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