Via Nazario Sauro a Potenza già oggi è una zona al limite del collasso: l’area è il naturale sbocco della stazione centrale delle ferrovie, costituisce un accesso (e un’uscita) alla città ed è alle prese con gli effetti di un passaggio a livello che crea lunghe code. I residenti cominciano a lanciare segnali di insofferenza e temono che il «Mobility center» possa aggravare la situazione
29 Aprile 2009
di MASSIMO BRANCATI
POTENZA - Doveva essere una stazione per le autolinee extraurbane. Sarà il palazzo di governo della mobilità a Potenza. Nello stabile di via Nazario Sauro - da sempre al centro di polemiche sulla destinazione d’uso e sui ritardi dei lavori - troveranno spazio l’unità Trasporti e viabilità del Comune, la Polizia municipale, i call center dei taxi e del trasporto a chiamata e molti altri servizi legati ai temi della mobilità. Sempre in quello che è stato ribattezzato «Mobility center» l’amministrazione comunale pensa di sistemare strutture per il check in di voli (nazionali e non) dei più vicini aeroporti internazionali (Bari e Napoli). Intendiamoci, siamo nella sfera delle intenzioni. E nessuno più - soprattutto alla vigilia della campagna elettorale - si azzarda a fare previsioni temporali su quando si concretizzerà il progetto.
Oggi, con il voto alle porte, non è tempo di «promesse da marinaio». Già, perché il 6 settembre di un anno fa fu detto che entro fine mese sarebbero stati trasferiti gli uffici della Polizia municipale dai locali dell’ex tribunale di via di Giura al nuovo «centro mobilità» dove, tra l’altro, dovrà essere sistemata la regia del «grande fratello» che gestisce le videocamere piazzate in città. Sono trascorsi altri sette mesi da allora e tutto è fermo. A questo punto è ipotizzabile che ogni discorso sarà demandato al prossimo governo della città, quello che uscirà dalle urne del 6 e 7 giugno. All’amministrazione che verrà offriamo uno spunto di riflessione su ciò che potrebbe accadere in via Sauro: nell’«edificio della discordia» dovrebbero trovare ospitalità circa 320 dipendenti tra vigili urbani, impiegati, collaboratori e assessori. «Colletti bianchi» che porteranno in zona una «dote» piuttosto consistente di automobili. Dove parcheggeranno? Sostare all’interno della struttura - considerando che, come sembra, nel piazzale troveranno posto alcuni bus - sarà praticamente impossibile. E che dire degli utenti che avranno la necessità di recarsi negli uffici comunali? La zona, insomma, rischia di «scoppiare». Anche perché a pochi metri c’è un fabbricato che, in fase di ristrutturazione, è cresciuto da uno a tre piani e prima o poi la vecchia sede della banca Mediterranea (oggi vuota) troverà un nuovo padrone. Che significa altri uffici, altri dipendenti, altre auto da parcheggiare. Via Nazario Sauro già oggi è una zona al limite del collasso: l’area è il naturale sbocco della stazione centrale delle ferrovie, costituisce un accesso (e un’uscita) alla città ed è alle prese con gli effetti di un passaggio a livello che crea lunghe code. I residenti cominciano a lanciare segnali di insofferenza e temono che il «Mobility center » possa aggravare la situazione. Qualcuno si dice pronto a consegnare le chiavi di casa, quancun altro minaccia di chiedere al Comune risarcimenti per l’abbassamento della qualità della vita. Insomma, ci si domanda quando l’ex stazione di via Sauro possa entrare in funzione. Ma, in fondo, per molti cittadini (in questo caso) è meglio che i politici continuino a fare promesse da marinaio.
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