«Il Comune di Matera toglie le sedi alle associazioni»
Il consigliere Trombetta: «Lo sfratto del Teatro dei Sassi rischia di essere solo l’apripista di nuovi provvedimenti che l’amministrazione comunale metterà in campo contro altre associazioni importanti della città. L’amministrazione da tempo sta rendendosi protagonista di provvedimenti apertamente in contrasto con la tradizionale ospitalità offerta al mondo associativo e del volontariato»
22 Aprile 2009
MATERA - «Lo sfratto del Teatro dei Sassi ad opera della giunta Buccico rischia di essere solo l’apripista di nuovi provvedimenti che l’amministrazione comunale metterà in campo contro altre associazioni importanti della città». È l’allarme del consigliere comunale Nicola Trombetta. «L’amministrazione cittadina - dice - da tempo sta rendendosi protagonista di provvedimenti apertamente in contrasto con la tradizionale ospitalità da sempre offerta dalla città al mondo associativo e del volontariato. Basta guardare il piano di alienazione degli immobili di proprietà comunale per capire la volontà politica del centrodestra materano di voler affossare le associazioni, che svolgono un ruolo importante nel territorio cittadino. Inoltre, la gravità del gesto – evidenzia il consigliere – si evince dal fatto che vengono colpite indistintamente associazioni con finalità culturali, ricreative e sociali. Per queste ultime, inoltre, saranno messe in vendita strutture che riguardano sia le politiche giovanili (boy scout), che le politiche della terza età, dei disabili e immigrati. Tutte, indistintamente, sono riconosciute come importanti nel tessuto sociale cittadino, tanto da aver ricevuto, dalle passate amministrazioni, sedi dove poter meglio svolgere e perseguire le proprie finalità».
«Oggi, al contrario, viene prevista l’aliena - zione della sede Avis, dell’Advos, dei Cavalieri della Madonna della Bruna, della Croce Rossa, dell’associazione Dumbo, dell’Anolf, dell’associazione nazionale della Polizia di Stato, del Lams, dell’Associazione Nazionale Reduci e Combattenti, dell’A s s. Sottufficiali d’Italia ed altre. Tutte trasformate in sedi da destinare ad attività ricettive, di ristoro, commerciale, di piccola attività artigianale e solo pochissime anche al prosieguo di attività culturale e sociale. Queste ultime trovano risposte solo nell’alienazione della Scuola Elementare di via Frangione, nella Ex-scuola A. Volta, e nel Palazzo Bronzini dove comunque le associazioni dovranno misurarsi con imprenditori del settore della ristorazione e alberghiero con esito a mio avviso scontato rispetto all’aggiudica - zione dell’immobile a favore di questi ultimi. Ritengo che si stia infliggendo un duro colpo al sistema associazionistico di questa città che pure tra volontariato e forte spirito di sacrificio dei partecipanti hanno contribuito a costruire un tessuto sociale vivo, sostituendosi spesso alle mancanze alle azioni di intervento delle amministrazioni locali e permettendo l’integrazione di appartenenze alle diverse classi sociali, di cultura, di sesso e della disabilità».
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