Hanno colpito la modalità della sua morte, causata da un boccone di mozzarella andato di traverso, ma anche la storia della sua vita. Così, la chiesa di Sant’Antonio, gremita all’i nve ro s i m i l e, ed un lungo applauso hanno salutato Enzo, avvocato, già presidente della Comunità montana Basso Sinni di Tursi, vice sindaco a cavallo degli anni 2000, assessore provinciale dal 1999 al 2000, esponente prima del Pci poi del Psi e dei Verdi
10 Aprile 2009
NOVA SIRI - Hanno colpito la modalità della sua morte, causata da un boccone di mozzarella andato di traverso, ma anche la storia della sua vita. Così, la chiesa di Sant’Antonio, gremita all’i nve ro s i m i l e, ed un lungo applauso hanno salutato Vin - cenzo Favale, Enzo per gli amici, avvocato, già presidente della Comunità montana Basso Sinni di Tursi, vice sindaco a cavallo degli anni 2000, assessore provinciale dal 1999 al 2000, esponente prima del Pci poi del Psi e dei Verdi.
Ma per gli amici, quelli che gli si sono stretti vicino dopo che nel 2004, alla vigilia di Natale, fu colpito da un devastante attacco cardiaco e cerebrale, egli sarà ricordato per il suo sorriso. Non importa che da 5 anni era su una sedia a rotelle e che era passato, lui all’apice della carriera politica e professionale, dal mondo dei normodotati a quello dei diversabili. «Enzo – ha detto il neurologo Giuseppe Mele – aveva una forza di volontà fuori dal comune. Voleva recuperare. Aveva un gioia di vita eccezionale. Invece... ».
Invece, nel corso della cena di mercoledì scorso, il dramma. Un boccone di mozzarella gli è andato di traverso impedendogli di respirare. La prima ad intervenire, in condizioni emotivamente fortissime, è stata la moglie, dirigente medico del Sert della ex Asl n.5, Maria Franca Rina. Subito sono anche intervenuti lo stesso Mele e i sanitari del 118. Tutte le pratiche per far espellere quel maledetto pezzetto di mozzarella dalle vie aeree sono state attuate. Quando è stato espulso era troppo tardi. L’asfissia aveva già fatto gravissimi danni.
Inutili i tentativi di rianimazione e la corsa disperata verso l’ospedale di Policoro. Favale, 52 anni, ha lasciato tre figli minori, di cui uno adottato. Tutti hanno ricordato la sua grande umanità. A cominciare dal parroco, don Michele Cirigliano: «Un cuore buono. Perciò il Signore, in un momento particolare della sua vita, lo ha rincontrato. Lui lo ha accolto ed ha vissuto secondo il suo disegno. Per noi tutti e per me è stato una scuola di vita, per la sua amicizia, la sua bontà, la sua giovialità».
Ed il presidente dell’Ordine degli avvocati di Matera, Francesco Berardengo, ha detto: «Ci mancheranno il suo sorriso, solare, incontenibile, il suo saper essere estroverso ». «Eravamo amici dai tempi della Fgci – ha ricordato il vice presidente della Regione, Vincenzo Santochirico –. Poi, le nostre strade politiche si sono divise ma egli ha sempre denotato una grande intelligenza abbinata a tanta vivacità ed originalità». A dare l’estremo saluto all’avv. Favale anche tanta gente comune e giovani, molti giovani.
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