Una realtà orribile e disperata quella che i Carabinieri hanno scoperto, a Montalbano Jonico, arrestando un uomo di 61 anni - che sarebbe l'"orco" ed è ora in carcere - e due donne di 39 e 38 anni, agli arresti domiciliari, perché considerati responsabili di violenza sessuale sulle due bimbe delle due donne • Il doloroso imbarazzo di un carabiniere
02 Aprile 2009
MATERA – Avere nove e dieci anni e pensare che l’unico gioco possibile sia il sesso, quello da vedere praticato da un uomo e dalle proprie madri, e quello subito, proprio dall’uomo: è una realtà orribile e disperata quella che i Carabinieri hanno scoperto, a Montalbano Jonico (Matera), arrestando un uomo di 61 anni – che sarebbe l'orco, appunto, che ha dato il nome all’operazione, ed è ora in carcere – e due donne di 39 e 38 anni, agli arresti domiciliari.
Gli abusi sessuali, durati tre anni e finiti nel maggio dello scorso anno, quando i servizi sociali sono intervenuti per togliere le bambine alle loro madri, sono avvenuti in un contesto di degrado assoluto: una delle madri separata, l’altra non sposata, case nel centro storico del paese, con pochi mobili, sporche, senza giocattoli, le due bambine spesso non accompagnate a scuola. Questo è stato uno dei primi particolari ad allarmare qualcuno: la mancata frequenza scolastica, poi, ha fatto intervenire i servizi sociali e, un anno fa, le bambine sono state tolte alle loro madri. È cominciata così un’opera di vera e propria ricostruzione della loro identità di bambine. E' stata anche prestata attenzione alla diceria che nella casa dell’uomo avvenivano cose strane.
Superate anche le difficoltà di comunicazione (le bambine non parlavano neanche bene l’italiano), assistenti sociali e psicologa si sono trovati di fronte ad una realtà inimmaginabile: «Facciamo le porcherie», ha risposto una bambina quando le hanno domandato cosa facesse quando giocava. La frase è stata pronunciata quando la bimba è stata convinta che le minacce di non rivelare nulla di ciò che avveniva in casa dell’uomo, altrimenti sarebbero arrivati «spiriti cattivi», era infondata.
Le indagini sono state approfondite ed è emersa la figura dell’uomo: brutto carattere e rapporti tutti da chiarire con le madri delle bambine. Il chiarimento ha aperto uno scenario da incubo: l’uomo aveva rapporti sessuali con entrambe le donne, una delle quali viveva con lui e spesso lo accompagnava in un paese della Calabria a ritirare la pensione. La donna era reduce da un precedente matrimonio, dal quale era nato un figlio, ormai maggiorenne, che vive altrove con il padre, il quale pare abbia abbandonato la moglie dopo aver scoperto la facilità con cui si concedeva ad altri. L’altra donna era cognata dell’uomo. Ma nella vicenda gli investigatori dei Carabinieri non hanno trovato nulla di piccante: quando hanno raggiunto la convinzione che le bambine venivano toccate dall’uomo nelle parti intime, che erano costrette ad assistere ai suoi rapporti con le loro madri (e forse anche costrette a toccare quei corpi), hanno informato il pm di Matera Valeria Farina Valaori, che a sua volta ha chiesto al gip, Rosa Bia, l’arresto dei tre.
Ovviamente, Montalbano Jonico stamani, quando la notizia dei tre arresti si è diffusa con la caratteristica rapida velocità di circolazione delle notizie in un paese, ha subito uno shock. Il sindaco, Leonardo Giordano, teme che l’immagine di Montalbano possa subirne gravi conseguenze: «Voglio dire – ha spiegato Giordano – che in paese la prevenzione a favore dei minori esiste e viene portata avanti da strutture pubbliche e private».
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