30 anni e non ergastolo all'albanese che uccise il potentino Libonati
E' stata ridotta a trent'anni la pena per Gentian Belegu, l'albanese di 34 anni accusato di aver ucciso, nel marzo 2007, il tassista Dante Libonati - 77 anni, originario di Rotonda (Potenza) - e condannato all'ergastolo il 13 maggio dell'anno scorso nel processo con rito abbreviato
16 Marzo 2009
L'AQUILA - E' stata ridotta a trent'anni la pena per Gentian Belegu, l’albanese di 34 anni accusato di aver ucciso il tassista Dante Libonati nel marzo 2007 e condannato all’ergastolo il 13 maggio dell’anno scorso nel processo con rito abbreviato. La corte d’assise e d’appello dell’Aquila ha così riformato la sentenza di primo grado della corte d’assise di Pescara. Il sostituto procuratore generale, Romolo Como, aveva chiesto la conferma dell’ergastolo. La sentenza è arrivata dopo tre ore di camera di consiglio.
Il corpo senza vita di Libonati, 77 anni, originario di Rotonda (Potenza) e residente da tempo in Abruzzo, fu ritrovato tre giorni dopo l’omicidio in un campo di ulivi a Francavilla al Mare (Chieti). L’uomo fu strangolato con del filo di ferro. L'albanese, clandestino, probabilmente non aveva i soldi per pagare la corsa del taxi e aveva ucciso Libonati temendo di essere denunciato. Poi si impossessò del veicolo con cui raggiunse Milano. A incastrarlo furono i filmati delle telecamere collocate in autostrada e un’impronta digitale repertata dai carabinieri del Ris sul taxi, il cui abitacolo era stato accuratamente pulito.
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