La struttura di Putignano

Kentron, da Agenzia Entrate ok a concordato: clinica salva

La Neuromed del Molise ha investito 6,8 milioni dopo il rilancio che era stato proposto dalla Ladisa

BARI - L’ok dell’Agenzia delle Entrate alla transazione fiscale ha sbloccato il concordato preventivo della Kentron, la società che gestisce la clinica «Giovanni Paolo II» di Putignano e che passa così alla Neuromed, l’Irccs privato di Venafro che dopo Molise e Campania sbarca ufficialmente in Puglia. Salvando così 120 posti di lavoro. Il termine per la votazione da parte dei creditori, davanti al giudice delegato Nicola Magaletti, è scaduto martedì. E i risultati sono ampiamente positivi. Determinante, come detto, il peso del debito fiscale. Con un parere del direttore provinciale, l’Agenzia ha dunque riesaminato il «no» alla proposta di concordato fiscale riconoscendo la bontà della proposta dell’amministratore giudiziale Sebastiano Panebianco (assistito dall’avvocato Pino Pepe). I chiarimenti - è scritto nel documento - «benché non siano migliorativi rispetto alla massa creditoria ante procedura, incidono sugli aspetti relativi alla redditività aziendale della società ed al conseguimento dei ricavi derivanti da tale gestione».

Per l’acquisto di Kentron c’era stata una «gara» tra Neuromed e i baresi della Ladisa spa, che avevano presentato una proposta migliorativa nell’ambito del concordato. Tuttavia nessuna delle due società ha ottenuto la maggioranza, e così il Tribunale ha rimesso in votazione la proposta Neuromed che aveva ottenuto la percentuale maggiore. I molisani (che già avevano acquisito le quote della Kentron, sequestrata dalla Procura di Bari, a maggio scorso) avevano messo sul piatto 6,3 milioni a fronte di debiti complessivi per 38 milioni. In questo quadro, gli unici ad ottenere il 100% dei crediti saranno i dipendenti: tutti gli altri (compreso lo Stato) otterranno dal 5 al 13% delle proprie competenze.

Dall’esame dei bilanci, l’Agenzia delle entrate ha rilevato che il 2018 dovrebbe chiudere in attivo dopo tre esercizi in perdita e nonostante il netto calo dei ricavi. «I risultati previsti dal nuovo piano economico previsionale - annota l’Agenzia - risultano essere più positivi rispetto a quelli ipotizzati nell’originaria domanda di concordato», visto che il margine operativo lordo dovrebbe essere positivo per 407mila euro grazie a un taglio dei costi.

La «Giovanni Paolo II» è la clinica privata di riferimento del Sud-Est barese, anche per la riabilitazione. La Procura di Bari ha recentemente chiuso le indagini: quattro persone sono accusate di bancarotta fraudolenta. [m.sc.]

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