L'iniziativa

L’antica arte del pane e dell’olio torna protagonista a Bitonto

Sabato e domenica la quarta edizione di “Forni e Frantoi”: due giorni di sapori, tradizioni e comunità

Bitonto si prepara ad accendere i riflettori sulle sue radici gastronomiche con la quarta edizione di Forni e Frantoi, in programma il 29 e 30 novembre. Una due giorni che mette al centro il legame tra tradizione, territorio e identità culturale, attraverso visite, degustazioni, laboratori e incontri dedicati ai simboli per eccellenza della città: il pane e l’olio.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Bitonto e organizzata dall’Associazione Bonum Totum, vede la collaborazione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, dell’Associazione culturale Oikos, di Confartigianato Bitonto, Slow Food – Mercato della Terra e il contributo della Masseria Lama Balice, sede di parte delle attività. La comunicazione dell’evento è curata da Comma3.

Tre forni storici — San Luca, San Giovanni e Fratelli Carlucci — insieme a tre frantoi simbolo dell’eccellenza olearia locale — Frantoio F.lli Napoli, Oleificio Cooperativo Cima di Bitonto e Produttori Olivicoli Bitonto Società Cooperativa — apriranno le loro porte al pubblico, offrendo un viaggio immersivo tra saperi antichi, degustazioni e momenti di convivialità.

Forni e Frantoi è uno degli appuntamenti più significativi del nostro calendario, perché unisce tradizione, identità e turismo esperienziale”, sottolinea Francesco Brandi, assessore all’Agricoltura del Comune di Bitonto.

Il programma della due giorni

Il 29 novembre, alle 16.30, alla Masseria Lama Balice si terrà una lezione con degustazione di focaccia guidata dal maestro Paolo Priore della Scuola Italiana Pizzaioli. Alle 18.30 l’appuntamento si sposterà al forno di San Luca con una lezione dedicata ai bocconotti, a cura della pasticciera Valentina Ricciardi del laboratorio artigianale BBIEN.

Dalle 18 alle 21, i forni Carlucci e San Giovanni offriranno degustazioni di focaccia, pane, olio e prodotti da forno, affiancate da musica dal vivo e una lotteria. In piazza Cavour, contemporaneamente, saranno attivi un punto informativo, musica live e un mercatino dell’artigianato locale curato da Upsa Confartigianato Bitonto.

La mattina del 30 novembre, dalle 9 alle 12, i tre frantoi accoglieranno i visitatori con musica dal vivo e degustazioni, permettendo di scoprire da vicino le tecniche di produzione dell’olio extravergine. In piazza Cavour, dalle 10 alle 20, spazio al Mercato della Terra di Slow Food e al mercatino dell’artigianato.

Nella stessa fascia oraria, i frantoi ospiteranno il laboratorio “Kids – Forni e Frantoi”, pensato per coinvolgere i più piccoli nel mondo della panificazione e dell’olio. Alle 10.30, al forno di San Luca, Antonio Cramarossa terrà invece un laboratorio dedicato ai taralli.

La giornata si chiuderà alla Masseria Lama Balice: alle 17.30 è prevista una lezione con degustazione di dolci della tradizione, seguita alle 18.30 dalla festa finale tra musica live, assaggi e l’estrazione della lotteria.

Tradizione, ospitalità e identità

Per Antonio Saracino, presidente del GAL, Forni e Frantoi rappresenta molto più di un evento: “È un veicolo di accoglienza esperienziale, uno strumento che permette ai visitatori di entrare in contatto diretto con le tradizioni e con le persone che le custodiscono. Oggi più che mai è fondamentale sensibilizzare gli operatori sull’importanza dell’accoglienza”.

La lotteria, con biglietti dal costo simbolico di un euro, mette in palio sei lattine di olio extravergine e venti focacce, premi che permettono ai visitatori di portare a casa un assaggio autentico dei sapori bitontini.

Sono giornate pensate per non lasciare indietro nessuno”, conclude Nino Schettini, vicepresidente di Bonum Totum. “Vogliamo creare un’esperienza che aiuti grandi e piccoli a capire come nasce il nostro cibo e perché rappresenta una ricchezza per l’intero territorio”.

Forni e Frantoi si conferma così un appuntamento che unisce tradizione, comunità e partecipazione, valorizzando un patrimonio culturale che a Bitonto continua a essere vivo, condiviso e profondamente identitario.

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