il processo

Poliziotti feriti da un fumogeno a Bari: attivista proPal rischia 30 mesi

Isabella Maselli

La richiesta di condanna per un 21enne, in applicazione del nuovo decreto sicurezza

Rischia una condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione il 21enne imputato per lesioni a due poliziotti, causate secondo l’accusa agitando un fumogeno durante una manifestazione proPal. Si tratta della prima applicazione a Bari del «decreto sicurezza», che ha inasprito le pene per chi causa lesioni alle forze dell’ordine. La richiesta di condanna è stata avanzata dalla Procura al termine del processo con rito abbreviato. La difesa dell’imputato, gli avvocati Francesco Calabro e Marco Milillo, ne hanno chiesto l’assoluzione, dopo aver posto una serie di questioni relative alla legittimità stessa della norma e alla natura pacifica della manifestazione.

La vicenda contestata risale al 16 giugno scorso, pochi giorni dopo l’entrata in vigore del decreto. Il 21enne fu arrestato in flagranza differita per la presunta aggressione commessa due giorni prima durante un corteo pro-Palestina. A 48 ore dall’arresto fu rimesso in libertà ma ha dovuto comunque difendersi in un processo per aver avvicinato un fumogeno al volto di due poliziotti, ferendoli.

«Il contesto nel quale si è svolta la manifestazione - hanno relazionato gli investigatori - è apparso sin da subito connotato da una accentuata ostilità nei confronti delle forze dell’ordine presenti e di non collaborazione e dialogo». Mentre il corteo sfilava in corso Cavour, il 21enne e altri manifestanti avrebbero iniziato ad agitare fumogeni. Alcuni di loro, mascherati da clown, qualcuno indossando anche cappelli di forze dell’ordine, avevano inscenato performance che hanno definito «teatrali». Ad un certo punto il 21enne avrebbe prima lanciato il fumogeno acceso ai piedi di uno di uno degli agenti della Digos che scortavano il corteo per garantire il corretto svolgimento della manifestazione. Poi lo avrebbe raccolto puntandolo al volto di due poliziotti, causando - a causa della potente forza irritante generata dai fumi e dalla distanza assai ravvicinata ai volti e agli occhi - rossore cutaneo ed eritema a guancia e collo (prognosi di 10 giorni) e iperemia congiuntivale al collega (prognosi di tre giorni), medicate nell’ospedale San Paolo. Contemporaneamente avrebbe minacciato i due poliziotti e un altro dirigente. Nel tentativo di colpire quest’ultimo, poi, gli avrebbe bruciato la giacca.

Conclusa la manifestazione, gli investigatori avevano riguardato le immagini del corteo, immortalando i momenti più critici e di tensione, compresa la presunta aggressione con il fumogeno da parte del 21enne. Avevano quindi identificato il ragazzo, incensurato, ed eseguito nei suoi confronti, due giorni dopo, l’arresto in flagranza differita per i reati di lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e lancio illegittimo di fumogeno. Concluse le discussioni delle parti, il processo è stato rinviato al 18 novembre per repliche e sentenza.

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