Criticità

Bari, il nuovo terminal bus non piace: «Problemi irrisolti di viabilità»

Rosanna Volpe

La denuncia dei pendolari: «L’hub è troppo lontano dal centro»

«In via Capruzzi il problema della viabilità non è stato risolto». In soldoni è questo il punto di vista di alcuni pendolari che quotidianamente utilizzano il nuovo terminal bus inaugurato lo scorso 10 settembre. Uno spazio di novemila metri quadri con una capacità di diciannove stalli, dieci per il carico e lo scarico di passeggeri, uno esclusivamente drop off e otto per la sosta prolungata dei mezzi, in grado di gestire oltre cento quarantasette mila transiti all’anno. Il terminal ospita diversi vettori privati di compagnie nazionali e internazionali. L’opera è stata realizzata, di fatto, per rendere più fruibile la viabilità di una delle vie più trafficate di Bari e per evitare la sosta degli autobus. A distanza di un mese, però, sono emerse alcune criticità sollevate da quanti frequentano abitualmente il terminal.

«Il sindaco - scrive un pendolare a “La Gazzetta del Mezzogiorno” - dichiarò di aver “dato vita a un servizio che mette fine all’immagine indegna delle file di autobus che per troppi anni hanno inquinato e intasato via Capruzzi”. In realtà per arrivare al terminal bus molti mezzi devono fare una rotatoria complicata e tutti gli autobus per giungere lì devono percorrere comunque quella via». E ancora: «Leccese aggiunse nel discorso d’inaugurazione che il terminal garantisce il diritto a una modalità pubblica, efficiente e sicura. Sempre noi passeggeri aggiungiamo, invece, che non è assolutamente così, in quanto siamo lontani dal centro cittadino e non ci sono mezzi che conducano altrove». In altre parole, secondo il pendolare, coloro che devono raggiungere la stazione e viceversa, cittadini, turisti, ancor peggio se disabili o donne incinta, sono costretti a camminare per un lungo tratto, magari anche con le valigie, sotto una pensilina che non copre né dal sole né dalla pioggia e che per la maggior parte del tragitto è inesistente. «Nel caso - continua - si pensasse a una eventuale postazione per bici e monopattini, senza una pista ciclabile percorrere via Capruzzi sarebbe pericolosissimo».

Sulla stessa linea Francesca, diciassette anni, originaria di Cassano. «Quando rientriamo il sabato sera dal centro, siamo costretti a muoverci con largo anticipo perché prima gli autobus erano vicini all’uscita del sottopasso, adesso la strada da percorrere è più lunga. E non sempre ci sentiamo al sicuro». Alessandro, anche lui minorenne, ogni mattina prende l’autobus da Sannicandro a Bari per poi prenderne un altro che lo porterà a scuola. «In linea generale sono puntuali ma è sempre necessario muoversi con anticipo per non perdere la fermata». «A me piace - interviene una ragazza - Mi sembra ben organizzato. Sembra di essere in un terminal del nord Italia. È vero, è scomodo per le distanze, ma basta organizzarsi per tempo». Altro disagio segnalato dai pendolari riguarda l’apertura del terminal prevista per le 6 del mattino. «In molti hanno il treno per Brindisi alle 6 e due minuti. Impossibile che possano riuscire ad arrivare per tempo in stazione. Quindi chiediamo al sindaco o a chi di competenza una soluzione a queste problematiche, prima che si verifichino situazioni spiacevoli, in modo da poter davvero definire civile una città metropolitana».

Privacy Policy Cookie Policy