la concessione
Molfetta, la giunta rinvia i lavori sull'area esterna della piscina comunale che dovrebbe riaprire il 1° settembre
Alla gara d'appalto per la gestione ha partecipato un'unica società, ma il contratto non è ancora stato firmato
La questione relativa alla gestione dell’impianto natatorio di Via Longone della Spina continua a complicarsi e potrebbe finire sotto l’attenzione delle autorità competenti. Potrebbe prospettarsi anche un annullamento della gara che ha premiato l’unica società che ha mostrato formalmente interesse alla gestione della piscina comunale, la SSD Project e Green City con cui il contratto non è stato ancora firmato.
Ma proviamo a riavvolgere il nastro, analizzando punto per punto la situazione su cui sarebbe già a lavoro il neonato Ufficio Anticorruzione del Comune. Dopo anni di abbandono e degrado, dovuti anche alla crisi legata al Covid-19, che ha causato il fallimento della società precedentemente incaricata della gestione, il Comune, riqualificando l’impianto, ha stabilito i principi della gestione su cui poi ha costruito il bando di gara: un contratto di gestione della durata di 15 anni, con possibilità di rinnovo per ulteriori 15 anni, e con un canone annuo fissato a 10mila euro. Inoltre, la società aggiudicataria della gestione si sarebbe dovuta accollare da subito (quindi ben prima dell’inizio delle attività all’interno dell’impianto) i lavori di sistemazione dell’area esterna secondo un progetto già autorizzato dell’importo stimato di circa 450mila euro.
Un elemento non da poco, che potrebbe aver fatto cadere l’interesse di molte società interessate, spaventate dal dover da subito sostenere un costo ingente per la sistemazione dell’area esterna. Tuttavia, la SSD Project e Green City, unica società a formalizzare il suo interesse, si è aggiudicata la gestione e sarebbe pronta ad iniziare la sua attività, per la gioia di cittadini, ma ancor di più degli amministratori, già dal prossimo 1° settembre.
E l’area esterna? Un interrogativo che in tanti si sono posti, la cui risposta si traduce con un nulla di fatto. Il tratto costiero di pertinenza dell’impianto natatorio versa ancora nello stato di partenza e nessuna opera è stata realizzata, ma nemmeno cantierizzata, in barba all’originale bando di gara. Una mancanza che espone il Comune a pericolose controversie. Ed è proprio qui che scatta l’altra irregolarità. Allo scopo unico di voler mettere una «pezza» e permettere alla piscina comunale, intitolata al compianto sen. Enzo de Cosmo, di aprire il prossimo mese, la giunta comunale - delibera numero 101 del 23 luglio scorso - rinvia, senza far riferimento a data alcuna, l’esecuzione dei lavori esterni, consegnando all’ SSD Project e Green City l’impianto.
Una decisione non da poco dove l’irregolarità starebbe nella competenza della giunta comunale. Il Testo unico degli enti locali vieta tassativamente alla giunta comunale di modificare i contratti o le condizioni dell’appalto, aspetto che si è invece materializzato con la delibera numero 101: soltanto l’Ufficio dirigenziale preposto e competente avrebbe potuto modificare i termini dell’appalto, posticipando proprio quei lavori e probabilmente permettere al contratto con l’ SSD Project e Green City di essere firmato.
Inoltre, proprio sulla sistemazione dell’area esterna (dove il progetto prevede la realizzazione di una piscina esterna per la stagione estiva), sarebbe importante leggere il parere della Soprintendenza che vieta la modifica di aree in zone protette da un vincolo. Un parere acquisito nel primo bando di gestione, ma non noto nel bando attuale. Insomma, tranne se il Comune di Molfetta non vorrà optare su una gestione provvisoria, la data della riapertura della piscina comunale potrebbe essere ancora lontana, così come plausibile potrebbe essere l’annullamento della gara d’appalto vinta dalla SSD Project e Green City.