La curiosità
Violinista polacca apre un bistrot: «Con Bari è stato amore a prima vista»
Barbara Adamczk, da turista a imprenditrice: ha scelto la Puglia dopo una vacanza e un colpo di fulmine
«C’era una volta una ragazza polacca che scelse Bari come meta turistica». Comincia così la storia di Barbara Adamczk, 37enne polacca di origine, ma barese di adozione. La storia di un amore a prima vista tra lei e la Puglia. «Nel momento in cui ho messo piede in questa regione cinque anni fa - racconta - mi sono innamorata perdutamente della gente, dell’atmosfera, del paesaggio, del cibo». Ma Barbara a Bari ha incontrato anche il suo compagno di vita: «Il destino ha voluto che, l’ultima sera della mia vacanza, mi fermasse sulla porta del suo ristorante. Da quel momento la mia vita è cambiata. Ho deciso di trasferirmi a Bari. Non è stata una storia d’amore facile: io portavo addosso le mie ferire ma lui con tanta pazienza e tanto amore mi ha conquistato. Di lì a breve, io e Diego ci siamo sposati ed eccoci qui. Ieri abbiamo inaugurato il nostro bar dopo tante difficoltà. Il Covid ha ucciso molte attività, incluso il ristorante di mio marito. E da allora, l’ho visto spegnersi. Ha lavorato in altri ristoranti, ma non era la stessa cosa: era triste e demotivato. In quel periodo, ho imparato la storia della Puglia, scoprendo sapori e leggende di questa terra. Mi sono innamorata sempre di più di questa regione».
Barbara ha quindi trasferito questa sua passione a centinaia di turisti polacchi in vacanza in Puglia, per i quali ha organizzato vari eventi. «Ho incontrato tante persone meravigliose che mi hanno aiutato a organizzare crociere, picnic e degustazioni, e ora posso definirle con orgoglio la mia famiglia pugliese. Ho costruito un nido qui, un posto sicuro, un luogo magico, che amo, sento e capisco. Mancava qualcosa, però».
Quel qualcosa è arrivato qualche tempo dopo. «Un giorno, una coppia passeggiava lungo la strada accanto al ristorante dove lavorava Diego. “Da dove venite?” chiese. “Dalla Polonia”, risposero. “Mia moglie è polacca”, aggiunse. Inizialmente non gli credettero. Poi mi sono unita anche io a loro. Abbiamo cenato insieme. Sono tornati una seconda e una terza volta. Ci siamo piaciuti molto perché sono persone meravigliose e uniche, con mente e cuore aperti verso il prossimo. Dopo qualche mese, ho ricevuto una chiamata che ci ha cambiato la vita: volevano costruire con noi un percorso lavorativo. Noi, però, non avevamo denaro da investire. Mi hanno risposto che avrebbero contribuito, apprezzando il nostro lavoro, il nostro approccio, la nostra passione e il nostro amore per le persone». È iniziato così il percorso per l’apertura di un’attività e l’acquisto di un ristorante. «Avete visto i “meme” sulla burocrazia italiana? - scherza Barbara - io li ho visti, ma non ci credevo. Ora so che è tutto vero. Non è stato facile, ma dopo quasi un anno di sudore e lacrime, ce l’abbiamo fatta».
Un sogno realizzato, quindi. Anche se manca un piccolo tassello. «Sono violinista professionista e ho una grande passione per Serena Brancale e per la sua musica. Mi piacerebbe organizzare un suo concerto qui a Bari». Poi l’appello: «Se mi stai leggendo, Serena ti aspettiamo nel nostro bar “Argiro52”».