Sabato 06 Settembre 2025 | 12:47

Bari, falsi quadri Nino Caffè venduti in tutta Italia: reati prescritti per 20 imputati

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Venduti migliaia di quadri falsi di Nino Caffè in tutta Italia: indagini a Bari, 23 rinviati a giudizio

Scoperti e sequestrati nel 2013, erano stati rinviati a giudizio nel 2019 (per un imputato il rinvio a giudizio è stato dichiarato nullo, due sono invece deceduti): ora il processo si chiude con un nulla di fatto

Giovedì 10 Aprile 2025, 17:12

BARI - Avevano organizzato mostre in Italia e all’estero, pubblicato cataloghi e comprato e messo in commercio opere dei maestri Nino Caffè, Mario Schifano, Paolo Scheggi, Franz Borghese e tanti altri. Ma le opere, commissionate ad alcuni pittori, erano false, e per questo in 23 erano finiti a processo per associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione e alla commercializzazione di falsi dipinti. Scoperti e sequestrati nel 2013, erano stati rinviati a giudizio a Bari nel 2019 (per un imputato il decreto di rinvio a giudizio è stato dichiarato nullo, due sono invece deceduti) e pochi giorni fa il processo si è concluso con un nulla di fatto perché i reati sono tutti prescritti.

«Non sono emersi elementi utili a palesare l’innocenza degli imputati, nei cui confronti deve pronunciarsi pertanto sentenza di non luogo a procedere, in ordine ai reati loro ascritti, perché estinti per intervenuta prescrizione», scrive nella sentenza il giudice Angelo Salerno. Le opere sono state dissequestrate ed è stata disposta la restituzione ai proprietari «previa apposizione dell’attestazione di falsità dell’opera». Attestazione che non sarà apposta a due quadri "perché l’istruttoria non ha consentito di apprezzarne la non autenticità né è possibile, essendo intervenuta la prescrizione dei relativi delitti, procedere ad ulteriori approfondimenti».

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 481 dipinti attribuiti falsamente a Caffè, ma è emersa anche l’esistenza di circa 8.000 opere false in circolazione. Le opere avrebbero fruttato all’organizzazione circa un milione e mezzo di euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)