LE feste in arrivo

Vigilia di Natale a Bari: un cenone da duecento euro

Davide Lattanzi

Riunioni familiari più ridotte: questa la previsione di spesa per 4 persone. I due fattori che possono far lievitare i costi sono il crudo di mare e prodotti artigianali

BARI - Parte la corsa al cenone della Vigilia, ma con un pizzico di «timidezza». Famiglie numericamente più ridotte, le tradizioni che si modificano o si perdono addirittura o genitori spesso entrambi al lavoro, sono alcuni dei fattori che riducono le grandi riunioni a tavola di una volta.

Così come un occhio resta sempre sulle spese: la congiuntura economica in atto, infatti, non induce a «pazzie». E allora ecco che Bari, celebre per i suoi menù natalizi, si approssima alla serata più magica dell’anno nel segno della morigeratezza.

RIDUZIONE DELLA RICHIESTA Secondo i dati forniti dal Codacons, i segnali relativi alla propensione all’acquisto manifestati in questi giorni dai baresi spingono proprio nella direzione di un riduzione della richiesta: gli scaffali sono quasi tutti pieni, i consumatori non sembrano, per il momento, particolarmente interessati a comprare prodotti natalizi che spesso giacciono sugli scaffali di gran parte dei negozi da noi monitorati.

Alla base di tale atteggiamento «prudente» potrebbero essere la disaffezione verso una ricorrenza divenuta oramai una routine dalla evidente vocazione (al pari del recente black Friday o di altre iniziative massive e consuetudinarie) o più probabilmente la riduzione verticale del potere di acquisto dei consumatori dovuta all’immutazione dei redditi, a fronte dell’aumento spropositato dei prezzi cui si aggiunge la fine di alcune importanti provvidenze statali che davano ossigeno alla classe media. Ma non va scartata una «tattica» di attesa nella speranza di approfittare di qualche (improbabile) offerta last minute della grande distribuzione, proprio a ridosso della Vigilia.

DA 200 A 400 EURO PER UN CENONE Ecco la media che emerge per la maratona culinaria della vigilia. Innanzitutto, va considerato che le riunioni familiari si sono notevolmente ridotte. Molti nuclei cenano addirittura in soli quattro componenti effettivi, ma la media generale (considerando le dovute eccezioni) non va oltre le otto persone.

Per il Natale 2024, i prezzi dei prodotti da ricorrenza si sono sostanzialmente mantenuti stabili rispetto all'anno scorso. Tuttavia, per alcune categorie alimentari, il Codacons registra lievi rialzi del costo al dettaglio che, sedimentandosi sui considerevoli aumenti riscontrati nel biennio trascorso, incidono significativamente sulla spesa natalizia delle famiglie baresi.

IL MENU Ecco, quindi, che il costo medio di un cenone per quattro persone si attesta su circa 200 euro complessivi, almeno considerando un menù tipico che comprende antipasti (salmone, baccalà fritto, rape, alici marinate, finocchietti, latticini, capitone marinato, gamberi, taralli e sottolio), un primo (in genere spaghetti o linguine con sugo di grongo o anguilla), un secondo (capitone arrosto), frutta e verdura cruditè, frutta secca, clementini, mango), dolci (panettone, pandoro, cartellate), bevande (vino, spumante, liquori).

Analogo il conto se il numero dei commensali aumenta: una cena per otto persone si attesta sui 400 euro: in ogni caso, difficilmente si va oltre i 5 euro “pro capite”.

CRUDO DI MARE E PANETTONI ARTIGIANALI Ecco i prodotti che possono fa lievitare notevolmente la spesa. Gli amanti del crudo aggiungono spesso in tavola un’offerta completa di noci, tagliatelle (entrambe da 30 euro al chilo), violette (50 euro al kg), canestrelle (16), cozze dattero (8), ostriche (15), vongole (20). Per i panettoni e i pandori industriali, invece, si riscontra, in ambito locale, aumenti dei prezzi in misura del 5% rispetto al Natale del 2023 secondo una forbice che ne attesta il prezzo tra 5,90 e 7 euro, mentre si arriva tra 12,90 e 16,50 euro per quelli di alta gamma e tra 30 e 70 per quelli artigianali.

Ebbene, aggiungendo tali delicatessen, il cenone per quattro persone raggiunge una media di 268 euro complessivi. Un lusso, tuttavia, che si concedono in pochi. Non a caso, la conferma di questo Natale è l’invasione dei mini-panettoni e dei mini-pandori, ovvero confezioni di 80/100 grammi in monoporzioni, che costano, in media, tra 1,80 e 2,5 euro, così come spopola il formato «bauletto» proposto in vendita da alcuni storici brand o dalle pasticcerie artigianali: prodotti che si aggirano intorno a 8 euro (per un peso di circa 300/400 grammi) dal grande appeal commerciale trattandosi di un'idea regalo, a un costo apparentemente accessibile a tutti.

Disattesa, dunque, l’aspettativa di una discesa dei listini, tuttavia un abbassamento dei prezzi che fosse determinato da una contrazione della domanda di prodotti alimentari non sarebbe nemmeno augurabile perché sottenderebbe il rischio di stagnazione dei mercati ed una conseguente recessione economica. Dunque, la tendenza preserva il giusto spazio agli sfizi gastronomici, ma senza esagerare. In fondo, l’importante è stare insieme.

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