Periodo di festa
Botti illegali e traffico choc in città: ecco le festività di Natale baresi, tra incubo e caos
Allo shopping tutti in auto, centro cittadino in tilt fin dalla mattina
BARI - Nel cuore del tempo liturgico dell’Avvento che precede e prepara la natività, la terza domenica di dicembre e il sabato che l’ha preceduta, sono stati santificati dai baresi con una due giorni di shopping ossessivo-compulsivo di massa (che ha finito per paralizzare il centro) e uno spettacolo pirotecnico tra i palazzi di Japigia, in stile festa di San Nicola, ovviamente abusivo e organizzato, pare, per celebrare la «presta libertà» raggiunta da un giovane picciotto di malavita.
Mancano dieci giorni al Natale ed è caos. Si sono riaccesi i «focolai» della movida all’Umbertino come a Poggiofranco perché le notti baresi non vivono solo sotto i balconi dei vecchi palazzi Liberty e nelle strade eleganti di Murat e del Madonnella. La Bari da bere prima del Natale, fino alla Befana, continua a scorrere dolce, eccessivamente euforica e troppo loquace, malferma sulle gambe e ancora più rumorosa tra locali aperti fino a «troppo» tardi, musica a palla, happy hour e «apericena» fuori orario e strade buie trasformate in vespasiani.
Focolai - Focolai di (mala)movida si accendono ovunque. Il sindaco della notte, Lorenzo Leonetti, ne ha individuati più di una decina: Madonnella, Bari Vecchia, Torre Quetta, lungo il waterfront di San Girolamo, largo Giannella a Poggiofranco, Picone, San Pasquale. «Ci sono zone che vivono situazioni di “alta tensione” - ha dichiarato - dove i residenti esasperati sono sul piede di guerra. Stiamo lavorando da tempo e ora sul tavolo insieme ai comitati dei residenti e alle rappresentanze dei commercianti si affacciano nuovi soggetti, nuove voci...