la marcia

Bari, «fuori la violenza dal quartiere Libertà». Oggi comitati ed associazioni in piazza

RITA SCHENA

Da piazza Redentore alla Prefettura per chiedere interventi concreti sulla sicurezza al fianco delle comunità migranti

BARI - Tutti insieme per gridare: «Fuori la violenza dal quartiere Libertà». Questa mattina i comitati e le associazioni di Bari e del Libertà si sono dati appuntamento in piazza Redentore per una marcia organizzata al fianco delle comunità migranti e chiedere interventi concreti a contrasto della violenza che sta avvolgendo le strade del quartiere.

«E’ solo di pochi giorni fa l’appello del direttore dell’oratorio del redentore, don Luca, che aveva addirittura pensato di chiudere il centro per dare un segnale – spiegano gli organizzatori -. Ormai le bande, le aggressioni ai danni di migranti si susseguono e moltiplicano. C’è un clima di paura che non è più tollerabile, specie la sera, quando si spengono le luci dei negozi. L’aggressione ai danni di un extracomunitario la notte di Halloween da parte di una banda di giovanissimi è stata solo una delle tante. Ha fatto scalpore perché immortalata in un video, ma tantissime altre si consumano nel silenzio, nello spavento di quanti vivono in questo quartiere».

Comitati ed associazioni non chiedono un regime di polizia, ma politiche di integrazione più incisive in un quartiere che da tempo è ormai crogiolo di etnie, di facilitare una integrazione che evidentemente nel tempo non è stata sostenuta.

«Chiediamo di accendere le luci della speranza per un futuro migliore in questo quartiere. Dobbiamo tutti impegnarci per quanto è possibile e necessario. Il Libertà ha bisogno di ossigeno, di politiche sociali più attente. Serve una mobilitazione che parta dal basso, affinché questi episodi di minacce e violenza con una forte matrice razzista cessino».

Per cacciare la violenza dal quartiere Libertà serve l’impegno di tutta la società civile, non si può demandare sempre e solo ad un maggior controllo da parte di organi di Polizia. Se gruppi di ragazzini spadroneggiano è perché gli adulti lo permettono, dalle famiglie di origine a quanti si limitano a girare lo sguardo quando qualcosa accade. Si deve ripartire dal basso, da adulti educanti, da una scuola che sappia integrare, da progetti sociali che durino nel tempo e portino risultati.

«Si deve combattere la violenza alle radici, qui al Libertà e non solo».

Privacy Policy Cookie Policy