il caso

Mense scolastiche, una petizione dei genitori baresi al sindaco: «Si cerchi una soluzione-ponte»

In poche ore oltre 650 sottoscrizioni. «L’amministrazione comunale ha subordinato alla buona volontà di due privati la tutela del diritto all’istruzione»

BARI - E' stata aperta solo questa mattina e in poche ore ha raggiunto oltre 650 sottoscrizioni. Si tratta di un petizione sulla piattaforma Change - per sottoscriverla: https://chng.it/GSGxxT7jpF - realizzata da un gruppo di genitori di Bari e rivolta al sindaco Vito Leccese sul mancato avvio del servizio di mensa scolastica. Il tentativo è quello di chiedere al sindaco di individuare perlomeno una soluzione-ponte in attesa che la giustizia amministrativa faccia il suo corso. «"Basiti" - scrivono - per l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, che ha subordinato alla buona volontà di due privati la tutela del diritto all’istruzione».  

«A Bari - si legge nel testo - 4500 famiglie non sanno ancora quando partirà il servizio di mensa scolastica, con il rischio, molto concreto, che questo non prenda il via prima della fine di ottobre. Queste famiglie hanno scelto per i loro figli il cosiddetto tempo prolungato, che non è soltanto la possibilità di mangiare a scuola ma è un percorso educativo che si espleta lungo le 8 ore giornaliere e per 5 giorni alla settimana». I motivi? «Una serie di ricorsi e controricorsi tra le imprese prime due classificate nel bando per l’assegnazione del servizio. In altri Comuni - continua il testo della petizione - trovatisi in una simile situazione, le amministrazioni hanno preso decisioni volte a tutelare il diritto supremo all’istruzioneprorogando gli affidamenti del precedente anno scolastico o procedendo con l’affidamento sub iudice. Un’altra ipotesi, avanzata da alcuni genitori, è quella del cosiddetto pranzo al sacco. 

L'appello dei genitori è che «il sindaco Vito Leccese si faccia carico della questione, trovando, nel più breve tempo possibile, una soluzione-ponte in attesa che la giustizia amministrativa faccia il suo corso. Una soluzione che tuteli e ripristini il diritto costituzionale all'istruzione, sempre utile da citare nei programmi elettorali ed amministrativi, ed oggi così clamorosamente leso nella seconda città del Sud Italia».

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