Un film claustrofobico, ma che schiude orizzonti infiniti. Un labirinto in cui la via d’uscita, raggiunta a fatica, si rivela nuovamente il punto di partenza. Un lungometraggio che ti osserva, mentre lo guardi. Sono passati 44 anni da quel 22 dicembre 1980, quando Shining uscì in sala, sconvolgendo il Natale di milioni di spettatori. Adesso il capolavoro di Stanley Kubrick, basato sull’omonimo romanzo di Stephen King, con interpreti principali Jack Nicholson, Shelley Duvall e Danny Lloyd, torna in sala in versione restaurata 4K e soprattutto in quella originale, della lunghezza di 144 minuti. Le proiezioni si terranno, oggi, domani e mercoledì 9 ottobre (spettacoli alle 18 e alle 21) al Multicinema Galleria di Bari: per l’occasione, gli spettacoli delle 21 dei tre giorni, saranno introdotti dal giornalista e critico Livio Costarella, per raccontare il «making of» del film e diverse rarità e curiosità sulla lavorazione.
Shining è universalmente riconosciuto come un cult assoluto della settima arte, avendo lasciato impresse nell’immaginario collettivo alcune delle scene più iconiche dalla storia del cinema. È un’occasione straordinaria per ritrovare i corridoi dell’Overlook Hotel in cui il piccolo Danny corre con il suo triciclo, farsi inquietare dall’istrionico Jack Nicholson nei panni del tormentato scrittore Jack Torrance ed empatizzare con l’indimenticata Shelley Duvall (scomparsa lo scorso 11 luglio a 75 anni), in quelli della moglie Wendy, in uno dei film più perturbanti di sempre. Perché al termine, ci si chiede: Torrance non era mai stato in quel luogo, o forse sì?
