Il caso

Mense scolastiche a Bari, la guerra continua: ora il Tar dovrà esprimersi sulla sospensiva

Francesco Petruzzelli

Il Comune ha aggiudicato entrambi i lotti, ma la Ladisa ha presentato il ricorso

BARI - La decisione attesa nelle prossime ore con il Tar che dovrà esprimersi sulla richiesta urgente di sospensiva. Sullo sfondo la data, ormai imminente, di lunedì 7 ottobre, sulla quale però la ditta incaricata assicura: «Siamo pronti a partire con il servizio e ad accendere i fornelli».

Resta ancora in sospeso a Bari la «guerra delle mense» all’indomani dell’ennesimo duello nelle aule di giustizia delle ditte che da mesi si contendono il maxi appalto da 13 milioni di euro da due lotti per la refezione scolastica a circa 4.500 alunni. Entrambi i lotti – con una nuova gara riaperta dopo l’annullamento a luglio scorso deciso dal Tar – sono stati aggiudicati dal Comune a favore del raggruppamento temporaneo di imprese, formato da Solidarietà & Lavoro e Vivenda Spa, lasciando fuori Ladisa Ristorazione. Quest’ultima, giovedì scorso, ha presentato ricorso depositando una richiesta di sospensiva ai giudici amministrativi per chiedere l’annullamento della determina dirigenziale con la quale il Comune ha affidato il servizio per il quadriennio 2023-2026.

La contesa - nata la scorsa estate per presunti conflitti d’interesse nella commissione comunale che ha valutato le offerte (è poi intervenuto il Tar annullando la procedura e facendo aprire una nuova gara) – si basa ora su presunte anomalie nella valutazione delle offerte tecniche, lamentate dalla ditta esclusa, cioè la Ladisa. Una gara contraddistinta da ricorsi e controricorsi: la prima aggiudicazione risale ad un anno fa alla Ladisa che ha servito per nove mesi i pasti nelle scuole superando anche una sospensiva presentata dal rti Vivenda e Soldiarietà e Lavoro. Questa però a luglio scorso ha vinto il ricorso e il Tar ha annullato gli atti di affidamento della gara, accogliendo la tesi della rti su un probabile conflitto di interessi in uno dei membri della commissione giudicatrice.

Il Comune ha quindi nominato una nuova commissione che ha valutato le offerte pervenute nei due lotti e ha proceduto all’affidamento del primo e del secondo lotto al raggruppamento temporaneo di imprese Vivenda, Solidarietà e Lavoro valutato come primo classificato. La Ladisa è arrivata seconda classificata e da qui il ricorso per presunte anomalie nei punteggi assegnati ai diversi criteri delle offerte tecniche, in primis sui prodotti a chilometro zero e su alcuni costi come quelli per sanificazione e pulizia di ambienti e attrezzatture.

«Gli atti di gara sono pienamente conformi e legittimi, e le due società confermano l’impegno a garantire l’avvio corretto del servizio entro il 7 ottobre, nonostante l’atteggiamento ostruzionistico di Ladisa volto a boicottare l’avvio delle operazioni», dice in una nota il raggruppamento temporaneo di imprese. «Nell’eventualità di un esposto della Ladisa a Procura e Guardia di Finanza (già annunciato dalla diretta interessata, ndr), l’auspicio del raggruppamento temporaneo di imprese è che le autorità prendano in considerazione l’esposto presentato da Solidarietà & Lavoro e Vivenda in cui si sottolineavano il conflitto di interessi e le gravi anomalie riscontrate nella verifica di congruità della precedente commissione che ribaltò i risultati della gara in favore di Ladisa Srl».

E sul mancato passaggio di consegne – annullato giovedì e che avrebbe visto Ladisa cedere alla nuova ditta subentrante circa 150 unità lavorative – sottolinea: «È preoccupante che l’atteggiamento della Ladisa Srl possa mettere a rischio l’occupazione di centinaia di lavoratori, poiché il rti potrebbe essere costretto a far partire il servizio probabilmente con personale proprio, invece di assumere i lavoratori con diritto al passaggio di gestore, come previsto dal Ccnl di categoria». 

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