BARI - A venticinque giorni dalle primarie del centrosinistra non c’è ancora un foglietto con scritto come e dove si vota, né chi saranno i garanti di questa consultazione che finora è stata fortemente osteggiata dall’ala sinistra della coalizione. Al momento non ci sono nemmeno convocazioni per i saggi (o i tecnici) dei due schieramenti: il Pd, secondo alcune indiscrezioni, oggi potrebbe mandare alle varie sigle del tavolo politico un bozza di lavoro (ieri girava già una versione parziale o sommariamente schematica), che ovviamente dovrà essere discussa e ratificata dal tavolo politico. Anche la stessa comunità dem dovrà riunirsi nell’assemblea cittadina per un passaggio politico verso le primarie di coalizione del 7 aprile.
Nelle prossime ore ci sarà una accelerazione, almeno per individuare le sedi che dovrebbero essere scelte in maniera di accogliere alcune migliaia di partecipanti (secondo alcune previsioni almeno ventimila). Di sicuro sarà molto difficile introdurre sia il voto elettronico(uno dei temi più divisivi nelle precedenti riunioni insieme alla querelle sulla privacy e sulla conservazione dei dati).
Michele Laforgia, candidato di Si, Psi, M5S e associazioni, intanto prosegue la sua campagna per le primarie. Dopo il motto di un suo recente post polemica verso il Pd («Non ci sono più alibi»), oggi inaugura la sua nuova sede politica, in Corso Vittorio Emanuele, angolo via Melo...
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