BARI - «Apprendo da organi di stampa, e solo da questi, di essere “indagata” per presunto “voto di scambio” e di essere oggetto d'investigazioni da ben 5 anni». Lo scrive l'assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia (Pd), tra gli indagati per voto di scambio politico-mafioso nell’inchiesta «Posto fisso» della Procura di Bari che lunedì ha portato all’arresto di 130 persone tra cui l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e la moglie Mari Lorusso, consigliere comunale a Bari.
«Pur consapevole della delicatezza e segretezza che caratterizzano indagini di tal fatta - continua in una nota - rappresento di
non aver mai ricevuto in tutto questo tempo alcuna informazione di garanzia o notifica di qualsivoglia provvedimento giudiziario. Constato, da quel che mi è dato leggere, che fonte di prova sarebbero intercettazioni tra persone che non conosco, le quali, oltre me, nominano, con disinvolta leggerezza, soggetti, anch'essi, non coinvolti nei tristi fatti agli onori della cronaca».
«Ciò evidenzio al solo fine di circoscrivere ed inquadrare la portata della presunta accusa a mio carico. Apprezzo, pertanto, la prudenza con la quale la Magistratura ha operato, e sta operando, che ha evitato, almeno fino ad oggi, le facili e stucchevoli strumentalizzazioni che, ferme restando le sacre prerogative della stampa, trovano terreno fertile in informazioni quali quella oggi diffusa. Rispetterò, ovviamente, tutte le determinazioni degli Organi inquirenti, consapevole della mia assoluta estraneità a qualsivoglia “combine” elettorale o illecito di qualsiasi tipo».