Il caso
Bitonto, rifiutò ricovero 2 volte e morì: famiglia contro l'archiviazione del caso
Vittima un 76enne che aveva battuto la testa: l'episodio si è verificato nel 2019 in provincia di Bari
BITONTO - I familiari di Vito Saracino, 76enne morto nel marzo 2019 per le complicazioni di un’emorragia cerebrale, si sono opposti alla richiesta di archiviazione dell’indagine per omicidio colposo per la quale erano indagati due infermieri del 118, formulata dalla Procura di Bari. La vicenda inizia il 22 novembre 2018: quel pomeriggio, mentre si trovava a Bitonto (Bari), l’uomo cadde e sbatté la testa a terra. Soccorso da un’ambulanza, fu medicato ma rifiutò il ricovero in ospedale proposto dall’infermiera.
Il giorno dopo i familiari di Saracino chiamarono nuovamente il 118 perché l’uomo "lamentava assenza di coordinamento nella deambulazione e nell’eloquio» (si legge nella richiesta di archiviazione) ma, dopo la visita di un altro infermiere, rifiutò di nuovo il ricovero in ospedale.
Quel pomeriggio però i familiari lo accompagnarono all’ospedale Miulli di Acquaviva e lì gli fu riscontrata un’emorragia cerebrale. Operato, trascorse ad Acquaviva un primo periodo di riabilitazione e poi fu trasferito al Maugeri di Cassano Murge, dove morì il 23 marzo 2019.
La Procura ha svolto le indagini nei confronti dei due infermieri del 118 (Chiara Spagnoletti e Angelo Scalera, assistiti dagli avvocati Tommaso Poli e Nicola Selvaggi) per omicidio colposo, cercando di verificare se effettivamente i due avessero operato «un’inadeguata valutazione delle condizioni cliniche del paziente» e se avessero violato le regole di diligenza, prudenza, perizia tecnica e di trattamento terapeutico. A giugno 2023 però il pm Francesco Diliso ha chiesto l’archiviazione ritenendo la notizia di reato "infondata": «La piattaforma indiziaria - scrive il sostituto procuratore - non consente di esprimere nei confronti degli indagati un fruttuoso esercizio dell’azione penale». I familiari si sono opposti, il gip Giuseppe Di Salvatore si è riservato sulla decisione.