Eccessi all'Umbertino

Troppo rumore, una centralina al Kursaal di Bari: «La movida è fracassona»

Francesco Petruzzelli

I livelli di inquinamento acustico sarebbero stati ampiamente superati. Il nuovo punto di rilevamento raccoglie dati utili in vista della prossima ordinanza comunale

BARI - I primi dati confermerebbero i rilievi della scorsa estate ed eseguiti in diversi punti della zona. In più giorni, specie nel fine settimana, i livelli di inquinamento acustico sarebbero stati ampiamente superati. Sulla movida “fracassona” di Bari, in particolare nella zona dell’Umbertino, da qualche settimana c’è un “ascoltatore” in più. La centralina Arpa posizionata sul teatro Kursaal Santalucia in largo Adua. Il nuovo punto di rilevamento che il Comune sta attenzionando e i cui dati saranno alla base della prossima ordinanza con la quale si cercherà di mettere un freno ai rumori, agli schiamazzi e al vociare del popolo della notte.

A quel continuo disturbo notturno che da anni fa infuriare i residenti tanto da presentare diffide ed esposti. Il punto di rilevamento e analisi - stabilito con un carteggio tra gli enti interessati e conclusosi lo scorso 9 novembre con l’autorizzazione chiesta dal Comune alla Regione Puglia, permetterebbe all’amministrazione comunale di “irrobustire” a livello normativo e, quindi di motivare con dati ufficiali e certificati, il provvedimento che limiterebbe gli orari di apertura dei locali e gli assembramenti esterni. Tentando così di trovare un punto di mediazione tra gli interessi delle attività commerciali e le legittime istanze dei residenti. Il caso dell’Umbertino sarà infatti al centro nei prossimi giorni di una riunione comunale della commissione consiliare Attività Produttive che, dopo aver audito mercoledì scorso il dirigente della polizia Annonaria Michele Cassano e l’assessora Carla Palone, intende ascoltare anche una delegazione dei ristoratori e successivamente dei residenti e componenti del Comitato Umbertino, il gruppo che da anni si batte per la salvaguardia e la tutela di questo raffinatissimo pezzo urbano adagiato sul lungomare e che chiede di essere coinvolto nelle decisioni che prenderà l’amministrazione comunale.

La movida “fracassona” dell’Umbertino è stata al centro nel mese di ottobre di un tavolo tra i vertici di Palazzo di Città, le associazioni di categoria e una delegazione di ristoratori e conclusosi con una bozza di documento che indica alcune soluzioni pratiche per riportare un po’ di ordine e di tranquillità nelle ore serali. L’ordinanza avrebbe una durata sperimentale di tre mesi prevedendo, dalla domenica al mercoledì, la chiusura anticipata dei locali alle ore 24, e alle ore 2 dal giovedì al sabato, dando comunque un’ora di tolleranza per il deflusso degli avventori. In pratica agli orari indicati non si accetteranno ulteriori ingressi e sarà consentito ai clienti che già si trovano all’interno dei locali di restare per altri sessanta minuti. Sino a un’ora prima della chiusura delle attività si potrà diffondere musica all’interno e continuare la somministrazione all’esterno di cibi e bevande, dopodiché bisognerà spegnere le casse acustiche e liberare i tavolini all’aperto. Due prescrizioni che limiterebbero molto gli assembramenti lungo le strade e le piazze.

Nel documento sono previsti anche delle campagne di sensibilizzazione da parte delle associazioni di categoria e dei titolari di bar, pub e ristoranti per spiegare ai clienti, anche con l’uso della cartellonista, i comportamenti da assumere e le regole da rispettare. L’ordinanza che il Comune sta studiando, anche con l’ausilio di diversi pareri legali, non riguarderebbe però tutto l’Umbertino ma solo zone specifiche e caratterizzate dalla presenza massiccia di locali come ad esempio le piazze del lungomare e alcune via attigue, tra le quali via Cognetti, via Abbrescia e via Bozzi.

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