La riforma

Medicina, il coro è unanime: «Ottima la scelta dei due test di accesso»

Rita Schena

Tutti a favore del nuovo decreto ministeriale. Potranno partecipare gli studenti di quarto e quinto anno di scuola superiore con la possibilità di ripetere l’esame

BARI - Il coro è unanime: l'idea di due sessioni per effettuare i test di ingresso ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, Odontoiatria e Medicina veterinaria, piace sia ai presidi, sia agli studenti.

«Gli studenti che puntano ad accedere a Medicina in genere sono molto motivati e iniziano a studiare chimica, biologia e le altre materie scientifiche propedeutiche, già dal quarto anno – spiega Tina Gesmundo, dirigente scolastica del liceo Scientifico Salvemini -. Ci troviamo ad avere a che fare con ragazzi che nell'ultimo anno sono molto assorti sul loro futuro, quindi anche il dover sostenere un test così importante poco prima della Maturità, non creerà problemi di concentrazione. Diciamo che ad aprile la loro testa è già ben oltre l'esame di maturità».

Il Decreto ministeriale n.1925 pubblicato solo due giorni fa ha infatti stabilito già per il prossimo anno accademico 2023-24 che a differenza di quest'anno si dovranno organizzare due sessioni: dal 13 al 22 aprile e dal 15 al 25 luglio. Le prove si chiameranno Tolc (acronimo di Test On Line Cisia) e la novità più rilevante è che a differenza dei precedenti test le prove sono ripetibili. In pratica chi non supera il Tolc di aprile, lo potrà rifare a luglio.

«E anche questo è un elemento che come docenti e ed educatori accogliamo con favore – mette in evidenza la Gesmundo -. Invece di un'unica prova che determina il dentro o fuori, viene garantita una seconda possibilità. Significa meno tensione accumulata e un segnale di maggiore inclusione, nel rispetto di tempi che possono anche essere diversi da ragazzo a ragazzo. Tra l'altro anche altre facoltà garantiscono più possibilità, quindi la decisione è in linea con quanto altri corsi universitari già fanno».

«Al netto della nostra contrarietà alla formula del numero chiuso, specie per la facoltà di Medicina, accogliamo con favore la possibilità di rendere ripetibile il test di ingresso due volte nello stesso anno solare». Gennaro Cifinelli di Link Bari e Stefano Mariano Uds Puglia, come rappresentanti degli studenti si dimostrano entrambi possibilisti alla novità.

«Le due sessioni potrebbero abbassare il livello di scontro tra chi ce la fa e chi no. E questo è sicuramente positivo. Quello che ci preme a questo punto è garantire anche corsi di preparazione gratuiti agli studenti – sottolinea Cifinelli -, ed evitare che le famiglie si debbano sobbarcare costosi percorsi formativi propedeutici. Poi sicuramente il nostro obiettivo resta quello di superare il numero chiuso che in questi anni ha dimostrato tutta la sua inefficienza non garantendo i necessari servizi sanitari e creando quell'imbuto formativo tra chi finisce i primi sei anni di studio e non riesce poi ad accedere alla borsa di studio per la specializzazione. La Sanità ha bisogno di più investimenti».

«Il timore che abbiamo è che dietro il rimettere le prove Invalsi alla Maturità o questi test, ci sia sempre un'ottica del merito che vede la scuola e lo studio come una competizione – evidenzia Mariano -. A questo noi diciamo no, anche se la doppia possibilità è un bene. Bisognerà capire come saranno organizzati e quale sarà l'effetto. A volte ci sono decreti che sembrano avviare un cambiamento in meglio ed invece non mantengono le promesse. Noi crediamo che ogni studente abbia il diritto di vivere la scuola e l'università in tranquillità e senza entrare in stati ansiosi».

Privacy Policy Cookie Policy