Il caso

Bari, la Finanza dai Matarrese. La Procura: «Bancarotta fraudolenta da oltre 20 milioni». Indagato anche Antonio Matarrese, ex presidente Figc e Lega Calcio

Massimiliano Scagliarini

Perquisizioni nelle sedi e nelle abitazioni dei costruttori. L’indagine nata dopo l’avvio del concordato

BARI - Il fallimento di alcune società della famiglia Matarrese di Bari sarebbe stato causato da atti contrari alla legge, con un «buco» da oltre 20 milioni ai danni del fisco e dei fornitori che si somma ad altri debiti già accertati per oltre 300 milioni. Per questo la Finanza sta eseguendo perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici degli imprenditori baresi, accusati a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità di quattro episodi di bancarotta fraudolenta per dissipazione. L’inchiesta è condotta dalla Procura di Bari con i pm Lanfranco Marazia e Desiree Digeronimo. Le indagini sono partite a seguito dell’istanza di concordato preventivo presentata per la società Icon di Acquaviva, fornitrice di materiali da costruzione alle altre società del gruppo Matarrese, dichiarata fallita in aprile su richiesta degli stessi commissari nominati dal Tribunale di Bari, che hanno rilevato la «svendita» di alcuni beni della società . Gli indagati sono otto: Amato, Antonio (ex presidente della Figc e della Lega calcio, nonché vicepresidente della Fifa e della Uefa), Salvatore (nato nel 1962) e Marco Matarrese, insieme ad altri amministratori delle società del gruppo: Valerio De Luca, 61 anni di Surbo, Oronzo Trio, 42 anni di Lecce, Lello Pellecchia, 53 anni di Bari, e Marco Mandurino, 49 anni di Bari. I militari stanno acquisendo tutta la documentazione contabile prodotta dal 2016 a oggi, sequestrando anche pc e cellulari.

Dall’indagine che ha portato oggi alle perquisizioni nei confronti degli imprenditori Matarrese emerge - secondo la Guardia di Finanza - che l’esposizione debitoria del gruppo edile barese è di circa 70 milioni, mentre le distrazioni patrimoniali ammontano ad oltre 20 milioni. Secondo l’accusa, attraverso alcune operazioni straordinarie fatte dal gruppo Matarrese sono stati trasferiti asset di rilevante valore economico a un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato. Trasferimenti a favore di società riconducibili sempre alla famiglia e ad un imprenditore leccese ritenuto compiacente che opera nello stesso settore.

LA FAMIGLIA MATARRESE: NOSTRI COMPORTAMENTI LEGITTIMI 

«La famiglia Matarrese, ribadendo l'assoluta legittimità e liceità dei comportamenti tenuti dalle società interessate e dai relativi organi di gestione, confida pienamente nell’operato dell’autorità giudiziaria». Lo affermano in una nota gli imprenditori del gruppo edile barese dopo le perquisizioni e le acquisizioni compiute oggi dalla Guardia di Finanza che indaga su un presunto crack di oltre 20 milioni di euro. «La famiglia Matarrese - prosegue la nota - a chiarimento delle notizie apparse sugli organi di stampa in merito alle iniziative investigative e giudiziarie che interessano alcune società del Gruppo stesso, precisa che queste iniziative hanno comportato la sola acquisizione di documentazione ritenuta utile ai fini dell’indagine. Pertanto, le società del Gruppo interessate sono e restano pienamente operative nella loro autonomia».

Privacy Policy Cookie Policy