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Xylella, Copagri Puglia: «L'estirpazione degli alberi infetti è necessaria»

 
Redazione online

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Un albero di ulivo abbattuto a causa della xylella fastidiosa

Per Battista, l’unico modo per contrastare efficacemente il batterio è la lotta ai vettori, che va praticata senza ulteriori indugi

Lunedì 09 Maggio 2022, 19:32

BARI - «Gli ulivi secolari sono patrimonio di tutti e bisogna senza ombra di dubbio adoperarsi e fare ogni possibile sforzo per salvaguardarli; al netto di questo, riteniamo che dopo ben dieci anni dalla scoperta in Puglia della Xylella Fastidiosa, e dalla certezza che quest’ultima fosse presente addirittura da diverso tempo prima, debba essere la scienza a dare le risposte delle quali necessitano gli agricoltori e tutti i cittadini amanti dello straordinario paesaggio della nostra Regione». Lo afferma il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista a proposito delle ordinanze emesse dal Tar della Puglia, che ha accolto le istanze cautelari presentati dai proprietari di numerosi ulivi monumentali risultati infetti e ha sospeso i provvedimenti con cui la Regione aveva disposto l’estirpazione degli alberi.

«Sicuramente, come abbiamo imparato in questi mesi di pandemia, ci sono diverse chiavi di lettura della vicenda: ci sono, infatti, le opinioni degli scienziati, così come quelle di vari campi di ricerca che puntano a trovare possibili soluzioni, e poi c’è l’ufficialità, legata al dato scientifico e ai risultati oggetto di pubblicazioni scientifiche riconosciute”, prosegue Battista, secondo cui “al netto di queste considerazioni, è impensabile continuare a proporre la pratica degli innesti, che come chiarito da numerose pubblicazione sul tema non ha alcuna evidenza scientifica».

«Lo stesso Servizio fitosanitario regionale - ricorda il presidente - nell’atto relativo al protocollo innesti aveva chiarito che non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino l’efficacia di questa pratica e che anzi una eventuale operazione di questo tipo presenti margini di rischio non quantificabili, dovuti a mancanza di osservazioni di lungo periodo sulla tenuta della resistenza e sulla tenuta del germoplasma delle due varietà attualmente individuate come resistenti, ma non immuni, ovvero leccino e FS17».

«Non possiamo quindi che ribadire la nostra piena fiducia nelle attività delle preposte autorità scientifiche, rimarcando la nostra totale contrarietà alla sospensione dell’estirpazione degli alberi infetti, in ragione del fatto che la pratica degli innesti non è efficace; dobbiamo rassegnarci a convivere con la Xylella e tenere a mente che l’unico modo certificato dalla scienza per contrastare il batterio in maniera efficace è la lotta ai vettori, che va praticata senza ulteriori indugi», conclude Battista.

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