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Lotta al virus
Valentino Sgaramella
03 Aprile 2021
«Perché Sammichele? Perché solo Sammichele ha un palazzetto trasformato in centro per le vaccinazioni, quando potremmo averlo tutti? Devono dirci quali sono le difficoltà: non abbiamo personale? Non ci sono vaccini? Diteci le cose come stanno». Il sindaco di Turi, Tina Resta, non usa mezzi termini per rappresentare il suo disappunto in merito all’hub vaccinale nella conferenza stampa convocata giovedì sera a Gioia nel palazzetto dello sport dai sindaci di Gioia, Casamassima, Santeramo e Turi. E Resta si spinge sino a ipotizzare «una visione sammichele-centrica».
Insomma, i sindaci proprio non digeriscono che la più piccola tra le città di un comprensorio sia il baricentro verso cui far convergere 60mila abitanti per la vaccinazione di massa. Ormai, ciascun Comune, questo il ragionamento, è dotato di palazzetti dello sport e strutture idonee e di volontari. Perché, dunque, questa la domanda, costringere città con maggior numero di abitanti a un esodo verso una comunità di poco più di 6mila abitanti?
Diverso il discorso per Santeramo, anche se identico nella sostanza. I cittadini santermani, per vaccinarsi, devono recarsi ad Altamura o addirittura a Gravina.
Il sindaco di Gioia Giovanni Mastrangelo, puntualizza: «Noi quattro sindaci avevamo offerto la disponibilità alla direzione generale Asl e alla direzione del dipartimento per ospitare la campagna in strutture come quella in cui siamo e dare un supporto logistico. La decisione dell’Asl comporta un disagio per la popolazione». E continua: «Per eseguire i tamponi ci sono stati spostamenti di persone con sintomi Covid. Lo spostamento di cittadini verso un hub in una sede diversa crea problemi». E ancora: «Dobbiamo spiegare ai cittadini perché sia più facile spostare 28mila persone verso un Comune che ne ha 6mila e non il contrario».
Parla di una scelta non concertata e non condivisa. E il sindaco di Turi aggiunge: «L’Asl ha deciso un punto vaccinazioni ogni 65mila abitanti, ci saremmo aspettati come punto unico Gioia, essendo il Comune con maggior numero di abitanti. Perché Sammichele? - sbotta - Non ha senso avere queste continue restrizioni, divieti, perché la gente è stanca, e poi vedere persone che da Gioia, Turi o Casamassima vanno a Sammichele. Si sposterebbero quasi 50mila persone».
La scelta della Asl torna nel mirino: «Il dipartimento Asl ha effettuato sopralluoghi nei nostri Comuni quasi condividendo il contesto strutturale nel quale allestire un hub vaccinale. Poi, di colpo, sono scomparsi». Giuseppe Nitti, sindaco di Casamassima, conferma: «Non abbiamo condiviso la scelta di individuare l’hub di vaccinazione di massa a Sammichele. Noi siamo stati coinvolti da una richiesta dell’Asl per porre a disposizione delle strutture pubbliche.
A seguito dei sopralluoghi non ha fatto seguito alcuna risposta. Abbiamo appreso dai social che era stato individuato Sammichele. Un secondo dopo, i sindaci sono stati sottoposti a un ferocissimo linciaggio mediatico da parte dei propri concittadini». E rivela: «Ho aperto un’interlocuzione con il direttore generale Asl e il presidente della Regione, Michele Emiliano. Abbiamo ricevuto rassicurazioni che nei nostri 4 Comuni e in tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta saranno previsti hub straordinari per la vaccinazione».
Poi Filippo Flavio Baldassarre, primo cittadino di Santeramo: «Da lunedì i cittadini di Santeramo hanno iniziato a prenotare la propria dose e hanno notato che la sede era Altamura o Gravina. Ha avuto inizio un tam tam di messaggi via Facebook al sindaco o addirittura una sequela di telefonate per protestare. Una protesta legittima perché a Santeramo a febbraio abbiamo messo a disposizione del dipartimento di prevenzione un centro di prima accoglienza validato dal dipartimento. La decisione della Asl mi ha completamente spiazzato. Ho dovuto prendere posizione. Dobbiamo - conclude - dare risposte a parrucchieri, estetisti, titolari di palestre, commercianti, persone del mondo della cultura fermi e non comprendono questa distonia».
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