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Redazione online
22 Febbraio 2021
BARI - Quasi 30mila bambini sottoposti a screening neonatale e circa 100 diagnosi precoci all’anno. È una lotta contro il tempo quella che l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII conduce contro le malattie rare. Diagnosi precoce, infatti, vuol dire terapia immediata, prima dell’insorgenza dei sintomi, e prevenzione.
Oggi in occasione della settimana dedicata alle malattie rare, sono stati piantumati due corbezzoli, dedicati a due bambini Aurora e Federico, nelle aiuole antistanti l’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari su iniziativa delle associazioni Amaram aps, Assieme onlus, Aid Kartagener onlus, Vite da Colorare onlus e Centro Ascolto Incont-RARE.
«Lo screening riveste un’importanza fondamentale per la salute e la crescita dei piccoli e l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII è il centro di riferimento sia per la Puglia sia per la Basilicata», spiega la dirigente medico dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII del Policlinico di Bari, Maria Giustina D’Amelio. Nel 2020 sono stati complessivamente sottoposti a screening 29.583 neonati, corrispondenti ai 26.016 nati in Puglia e 3567 nati in Basilicata. Gli esami hanno consentito di diagnosticare 42 ipotiroidismi, 40 patologie metaboliche, 20 casi di fibrosi cistica.
«I deficit genetici di tali malattie metaboliche, se non diagnosticati per tempo, portano a ritardo mentale e crescita inadeguata», spiega Simonetta Simonetti, direttore dell’unità operativa Patologia Clinica e Screening Neonatale. «Lo screening neonatale rappresenta un fondamentale strumento di prevenzione per la salute dei più piccoli», spiega il commissario straordinario del Policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli.
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