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Massimiliano Scagliarini
28 Gennaio 2021
BARI - La Regione considera «conclusi» i lavori per la realizzazione dell’ospedale da campo in Fiera del Levante e ne ordina l’«immediata attivazione» per «decongestionare» i reparti delle strutture fisse e consentire la ripresa dell’assistenza ordinaria. Le polemiche devono insomma rimanere fuori dai moduli di degenza, dove però bisogna ancora individuare medici e infermieri. E per questo il Policlinico di Bari potrà utilizzare chi tra i propri dipendenti «si rendesse disponibile», o in alternativa assumere a tempo determinato anche «medici ed infermieri provenienti da altri Stati».
Dopo giorni di tensioni sotterranee tra la Regione e il Policlinico, cui è stata mollata la patata bollente di far partire una struttura nuova, ancora non collaudata, e che ha cambiato posizionamento strategico in corso d’opera (non più soltanto Terapia intensiva ma anche posti di medicina), la giunta Emiliano ieri ha messo un punto fermo: chi andrà a lavorare in Fiera potrà ottenere i bonus premiali per l’emergenza covid. Ma il nodo non è stato sciolto. E i sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp e Fials) convocati per martedì dal commissario Vitangelo Dattoli ieri hanno chiesto «informazioni preventive e propedeutiche» all’eventuale intesa sui trasferimenti: non solo orari di lavoro, turni di pronta disponibilità e piani di sicurezza, ma anche la disponibilità di un servizio di navette tra il Policlinico di Bari e la Fiera.
E se resta in piedi l’ipotesi che alla gestione della struttura debba concorrere anche la Asl di Bari (cui era inizialmente stato immaginato di affidare il laboratorio di analisi), è stata invece eliminata la possibilità - paventata dalla Fials - che gli studi in corso di realizzazione nei padiglioni possano essere usati per l’attività privata dei medici. Si tratterà - dice Dattoli - di semplici uffici necessari «per determinare un maggiore confort per i medici che lavorano all’interno della rianimazione o dei reparti, per le attività amministrative connesse all’assistenza dei pazienti». L’attività intra-moenia invece «non è possibile normativamente e nessuno ci ha mai pensato». La questione era stata però sollevata anche dal consigliere regionale Fabiano Amati (Pd): «Sarebbe irragionevole oltre che grave la decisione di utilizzare l’ospedale della Fiera per erogare prestazioni a pagamento, peraltro in tempi in cui ci sono da recuperare migliaia di prestazioni istituzionali in attesa». Allo stesso tempo, ha garantito Dattoli, la nuova struttura non graverà sul 118 per trasferimenti e ricoveri, che avverranno con le normali procedure previste per i trasferimenti secondari (le ambulanze ospedaliere): un’ipotesi - quella di ricorrere al 118, che il referente Emergenza-Urgenza della Fimmg Puglia aveva bollato come impossibile, perché «il servizio è già sotto pressione e affronta una cronica carenza di personale che diventa sempre più grave».
Dovrà dunque essere il Policlinico a sbrogliare la matassa del personale. La Regione ha scelto di non obbligare nessuno per evitare di inasprire ulteriormente gli animi di medici e infermieri, nessuno dei quali particolarmente felice di trasferirsi in un nuovo ospedale: è possibile che sul tavolo vengano messi bonus particolarmente cospicui. Per l’apertura serve comunque il completamento dei collaudi. Entro domani dovrebbe anche terminare l’allestimento dei nuovi bagni a servizio dei moduli di Medicina, non previsti in progetto in quanto si pensava di attivare solo la Terapia intensiva. Servirà anche il via libera da parte della Asl, che prima di autorizzare l’apertura dovrà verificare la rispondenza di impianti e procedure alle norme di sicurezza. I tempi, dunque, potrebbero non essere brevissimi.
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