GIOVINAZZO - Nella mattinata odierna, nel comune di Giovinazzo, i carabinieri del Comando Provinciale di Bari
hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di
Bari, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Destinatari dei provvedimenti sono un esponente di spicco del clan Di Cosola, un commerciante e 2 graduati dell’Arma dei carabinieri in servizio alla stazione di Giovinazzo. I destinatari del provvedimento rispondono, a vario titolo, di partecipazione, organizzazione e concorso esterno in associazione mafiosa poiché, taluni in qualità di promotori, gli altri in quella di concorrenti esterni, fornivano un contributo al clan.
In particolare, i due militari sono anche ritenuti responsabili, in concorso, di corruzione in atti giudiziari e rivelazione del segreto d’ufficio. Precisamente, gli stessi, in più occasioni, avrebbero ricevuto denaro ed altre utilità per omettere o ritardare atti del proprio ufficio e per compiere atti contrari ai doveri di ufficio, al fine di agevolare taluni appartenenti al gruppo malavitoso.
A sua volta, l’esponente locale del clan mafioso, tramite del commerciante, avrebbe indotto i due carabinieri a rivelare informazioni relative ad operazioni di polizia giudiziaria, in taluni casi in merito alle indagini in corso; a fornire dettagli sui turni di servizio dei colleghi della stazione e sugli orari in cui sarebbero avvenuti i controlli nei confronti degli affiliati sottoposti a misure coercitive, nonché a consegnare, in tre distinte occasioni, documenti informatici e cartacei contenenti registrazioni
e verbali di dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia. La complessa indagine è stata delegata ed eseguita dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con il costante coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
CC ARRESTATI HANNO TRATTO VANTAGGI PER 400MILA EURO - Per anni due carabinieri in servizio a Giovinazzo, nel Barese,, avrebbero ricevuto mille euro al mese, somma poi ridotta a 500 euro e, uno dei due, anche regali, come un cesto natalizio, un televisore, un robot da cucina e persino l’indebito risarcimento del danno per un incidente stradale organizzato su sua richiesta per approfittare dell’indennità di servizio per la malattia. I due appuntati - Antonio Salerno, 51enne di Bisceglie, e Domenico Laforgia, 50enne di Molfetta - finiti oggi in carcere, si sarebbero fatti consegnare questi beni, complessivamente oltre 400 mila euro, da alcuni pregiudicati vicini al clan mafioso Di Cosola, per il tramite di un commerciante.
In cambio i due militari avrebbero rivelato informazioni sulle operazioni di pg, su indagini in corso o provvedimenti restrittivi da eseguire nei confronti di affiliati all’articolazione di Giovinazzo del clan Di Cosola, fornendo agli appartenenti all’organizzazione mafiosa «copertura» e, in alcune occasioni, registrazioni e verbali ancora coperti da segreto con le dichiarazioni di collaboratori di giustizia.