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Bari, così l’amore torna a trionfare: ecco come celebrare i «nuovi» matrimoni

 
Redazione online

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Bari,  e l’amore torna a trionfare!  Occhio alle regole di sicurezza

Matrimoni e unioni civili nei luoghi del Comune: ecco come bisognerà celebrarli. «I mesi di lockdown hanno segnato la sospensione della vita di molte persone che avevano programmato di unirsi»

Venerdì 29 Maggio 2020, 09:08

BARI - Certo, il settore del wedding rimane in affanno. Sale ricevimenti allo stremo, per non parlare del complesso e ricchissimo indotto dell’industria dei matrimoni. Ma almeno ci si può tornare a sposare o a unirsi civilmente. Già da oggi è possibile farlo grazie alle linee guida emanate dall’amministrazione comunale. Che l’amore trionfi! Ma occhio alle regole.
i luoghi Si può scegliere tra diverse location: sala matrimoni in corso Vittorio Veneto, chiesetta sconsacrata nella sede della delegazione Libertà, uffici di Stato Civile dei quartieri Carbonara, Ceglie, Palese, Santo Spirito, Torre a Mare, sala consiliare di Palazzo di Città e terrazza del Fortino Sant’Antonio. Da oggi è possibile tornare a celebrare i matrimoni con rito civile nelle sedi comunali, rispettando le misure anticontagio.

«Riprende la vita delle persone»

Spiega il vicesindaco ed assessore ai Servizi Demografici Eugenio Di Sciascio: «Con l’approvazione di queste linee guida, l’amministrazione, nel rispetto delle attuali misure di contrasto al Covid-19, consente la ripresa della celebrazione di matrimoni e unioni civili nelle strutture di proprietà comunale, per offrire alle persone che vogliano pronunciare il proprio impegno reciproco la possibilità di farlo, alla presenza dei propri cari, in sicurezza. I mesi di lockdown hanno segnato, infatti, la sospensione non solo delle attività produttive e commerciali ma anche della vita di moltissime persone che avevano programmato di unirsi in matrimonio. Anche questo provvedimento, dunque, intende accompagnare, con tutte le cautele necessarie, la lenta ripresa della normalità nella quale siamo tutti ugualmente impegnati. Perché tutto vada a buon fine, però, è fondamentale il senso di responsabilità individuale, che rappresenta l’unica vera garanzia a tutela della salute collettiva».

Cosa farà il Comune

Garantirà per ogni evento la pulizia e l’igienizzazione dei luoghi, provvederà alla loro sanificazione periodica, fornirà dispenser con soluzione idroalcolica, favorirà il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni, escluderà totalmente la funzione di ricircolo dell’aria degli impianti di condizionamento, ove tecnicamente possibile o, in caso contrario, adottare misure per rafforzare il ricambio d’aria naturale e la frequenza della pulizia.

Cosa devono fare sposi e invitati

Chi accederà all’edificio in cui si celebra il matrimonio/unione civile, dovrà attenersi scrupolosamente alle indicazioni stabilite, sollevando l’amministrazione comunale da eventuali responsabilità in caso di comportamenti difformi o dichiarazioni mendaci. Per la celebrazione dei matrimoni e unioni civili, le norme basilari identificate per contrastare la diffusione del contagio sono il distanziamento sociale e l’utilizzo di mascherine.

Distanziamento

Per quanto riguarda l’allestimento dei luoghi, in via preliminare, in base alla dimensione logistica dei luoghi, l’amministrazione dovrà riorganizzare, per quanto possibile, gli spazi - i percorsi di entrata ed uscita, il corridoio per gli sposi -, in ragione delle condizioni logistiche e strutturali dei luoghi interessati, per assicurare il mantenimento della distanza di tra i partecipanti: ciò richiede la verifica preliminare della capienza massima ipotizzabile, tenendo conto del posizionamento delle sedute e l’area destinata agli sposi, ai testimoni e al celebrante ufficiale di stato civile. Bisognerà garantire, nella disposizione dei posti a sedere, il rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro e mezzo, sia frontalmente sia lateralmente. Nel caso vi siano bambini, persone appartenenti allo stesso nucleo familiare e con disabilità che necessitano di accompagnatore, è ammessa la possibilità di sedere accanto, purché vengano rispettatati la distanza di 1 metro e mezzo dagli altri partecipanti e il numero massimo di presenze.

La cerimonia

Sarà cura dell’amministrazione mettere a disposizione degli utenti e degli addetti alla cerimonia distributori di soluzioni disinfettanti per le mani da dislocare all’ingresso dei luoghi ove si svolgerà la cerimonia e garantire una distanza di sicurezza di 2 metri tra il celebrante ufficiale di stato civile e gli sposi, e tra questo e il pubblico: ove tale condizione non fosse rispettata, la postazione dedicata alla celebrazione del rito potrà essere dotata di divisori di sicurezza adeguati a prevenire il contagio tramite droplet (come schermi in plexiglas).

Come fare domanda

I richiedenti che intendono contrarre matrimonio/unione civile presso le strutture comunali dovranno inviare, entro le ore 14 dei 2 giorni lavorativi precedenti alla data prevista per la celebrazione, l’elenco completo con l’indicazione del numero delle persone che prenderanno parte alla celebrazione, compresi i testimoni, i fotografi (due al massimo) e i fiorai che dovranno accedere alla struttura in modo controllato un’ora prima dell’evento e garantire la completa rimozione dell’allestimento floreale entro un’ora dalla sua conclusione. I richiedenti, nel dichiarare di non avere febbre superiore a 37,5°C o sintomi di insufficienza respiratoria, assumono l’impegno di osservare scrupolosamente le regole.

Mascherine per tutti, ma gli sposi possono togliersele

 Coloro i quali accedono ai luoghi, sposi compresi, sono invitati ad igienizzarsi le mani e ad indossare la mascherina. Tutti i soggetti in ingresso (partecipanti, fotografi, ecc.) dovranno essere dotati di mascherine chirurgiche: in assenza, gli operatori provvederanno a fornirla, se disponibili. In caso contrario, sarà data informazione del divieto di accesso ai luoghi. È reso obbligatorio, durante la cerimonia, l’utilizzo di mascherine chirurgiche a protezione delle vie respiratorie da parte di tutti i partecipanti. Vengono dispensati dall’utilizzo di mascherina gli sposi all’atto del cerimoniale, purché sia mantenuta una distanza di sicurezza maggiore di 1 metro e mezzo dai testimoni (muniti di mascherina) e 2 metri dall’ufficiale di stato civile che celebra il rito. L’ufficiale di stato civile, durante l’enunciazione del rito, può esimersi dall’utilizzo della mascherina, purché venga mantenuta, per tutta la durata della celebrazione, la distanza di 2 metri dagli sposi e dal pubblico in sala e 1 metro e mezzo dai testimoni (questi ultimi muniti di mascherine). È facoltà dell’ufficiale rogante utilizzare guanti monouso per la manipolazione dei documenti.

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