Infrastrutture

Porto Molfetta, ripresi i lavori per opere da 26 mln di euro

Redazione online

Il sindaco Minervini: nuova logistica rilancia già insediamenti industriali

BARI - «Finalmente il porto torna alla sua città». Così il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ha salutato la ripresa dei lavori del nuovo porto commerciale che in 820 giorni vedranno il completamento della banchina a Nord-Ovest e del molo di sopraflutto, una diga realizzata all’ingresso del porto. «Una diga foranea di 650 metri lineari che andrà a chiudere l’imboccatura del porto realizzata principalmente con materiale da cava», ha spiegato Patrick Atena direttore tecnico della Cmc, cooperativa muratori e cementisti di Ravenna, azienda capofila dell’associazione temporanea di imprese che eseguirà i lavori, dal costo complessivo di 26 milioni di euro e che procederanno in contemporanea con le attività di dragaggio del porto e di eliminazione degli ordigni bellici, che proseguiranno.

Giornata significativa, dunque, dopo una lunga vicenda giudiziaria conclusa senza colpevoli, per una presunta maxifrode da 150 milioni con oltre 60 indagati iniziali a vario titolo, che ha determinato il blocco dei lavori per 7 anni, fino al 20 dicembre 2019 con l’assoluzione piena per i 28 imputati, perché "il fatto non sussiste».
«Al termine dei lavori - ha proseguito il sindaco - Molfetta diventerà una importante area logistica al servizio del trasporto merci via mare di tutta l’area del Nord Barese». La banchina a Nord-Ovest consentirà l’ormeggio alle navi e da lì i Tir proseguiranno il trasporto delle merci alla zona industriale senza passare dal centro cittadino. E’ stata infatti sottoscritta una convenzione Anas-Comune di Molfetta per realizzare una rotatoria nell’asta di collegamento tra il nuovo porto commerciale e la zona industriale.
«Con il porto commerciale - ha concluso Minervini - si riavvia anche la ripresa dei grandi insediamenti produttivi in città: già abbastanza cospicui, alla luce di questi lavori ci sono importanti richieste di insediamento industriale che riscriveranno la storia socioeconomica del territorio». 

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