nel Barese

Altamura, i botti di Capodanno danneggiano la Cattedrale

Onofrio Bruno

Una finestra in frantumi e un'altra danneggiata

Una finestra della Cattedrale in frantumi, un’altra danneggiata dall’esplosione di petardi, posizionati nella cancellata della Porta Angioina in piazza Duomo. È avvenuto nella notte di Capodanno. La mezzanotte era scoccata da tempo ed erano terminati i fuochi pirotecnici che hanno fatto virare il buio della notte in luci colorate.

I botti sono stati posizionati sulle scale della Porta Angioina e in quello spazio semichiuso l’effetto deflagrante è stato più forte, tanto da provocare i danni. Probabilmente è stata opera di un gruppetto di persone.

La finestra sovrastante l’antica Porta è stata ridotta in frantumi, i vetri sono caduti sia all’esterno sia all’interno del monumento federiciano. Ieri mattina sono intervenuti i vigili del fuoco per la messa in sicurezza, rimuovendo i frammenti rimasti attaccati e posizionando un pannello provvisorio. Scheggiata pure un’altra finestra in vetro soffiato. Il restauro degli infissi era stato effettuato meno di tre anni fa.

Non è la prima volta che i vandali lasciano il segno. Anni fa - prima degli interventi di restauro - un altro scoppio, sempre all’esterno, mandò in frantumi una vetrata. Per non parlare delle scritte in vernice scura, periodicamente cancellate.

«Ancora una volta la sfacciataggine e l’inciviltà hanno ferito la nostra Cattedrale. Un disastro che si ripete con danni». Parole di indignazione di don Nunzio Falcicchio, responsabile per la Diocesi dei beni culturali. «Nonostante il grande impegno per la valorizzazione di un bene come la Cattedrale di Altamura - aggiunge - si è impotenti dinanzi a tali disastri».”

E ora fioccano le discussioni sull’ordinanza di fine anno sul divieto di accendere ed esplodere botti, petardi e oggetti simili, adottata in tantissimi Comuni e pure ad Altamura. Un provvedimento regolarmente disatteso. Stavolta è sembrato di assistere ad una maxi festa patronale, per la quantità di fuochi. Si chiedono maggiore vigilanza e telecamere funzionanti e più efficaci.

Ovviamente unanime la condanna dell’accaduto. In ogni caso le ordinanze e tutti i controlli possibili e immaginabili si scontrano con una realtà molto complessa. «Non è solo il problema di una notte - spiega don Nunzio Falcicchio - tutti i giorni il nostro monumento viene deturpato. Sotto l’arco Duomo succede di tutto, c’è grande inciviltà. Le uova scagliate contro i muri ad Halloween, l’utilizzo di questo luogo importante come se fosse un bagno pubblico, le bottiglie e le lattine lasciate ogni notte.

Certamente le telecamere sono utili ma non bastano. Può servire un presidio fisso o una vigilanza notturna. La Cattedrale è un bene di cui tutti ci vantiamo ma bisogna tutelarla tutti i giorni». E viene ribadito l’appello a una consapevolezza collettiva in cui ognuno deve fare la propria parte, senza delegare solo ed esclusivamente alle istituzioni. La prima telecamera deve essere la coscienza di ciascuno.

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