Da più di venti giorni Saverio Francia non si dà pace. Dal 10 maggio, quando alcuni malfattori hanno messo a segno un furto nel suo bar, lo storico «Caffé Ronchi» in corso Federico II di Svevia. Un bottino magro perché soldi ne hanno trovati molto pochi. Ma il loro interesse era rivolto più verso i cimeli d’epoca e altri oggetti di interesse collezionistico.
Erano le 4,10. I malviventi sono stati immortalati da alcune telecamere. Erano a volto coperto, almeno tre persone. Armati di bastone e altri pesanti oggetti. Sono entrati dalla porticina sotto l’Arco Duomo, adiacente la Curia e letteralmente a due passi dalla Cattedrale.
Tutto si è svolto nel giro di qualche minuto. Una volta all’interno, si sono lanciati verso il registratore di cassa, hanno messo le mani in tutti i cassetti e in una stanza retrostante. Ma non cercavano solo soldi anche perché sapevano che non ne avrebbero trovati, se non poche banconote e spiccioli per dare il resto.
Con agilità si sono lanciati verso alcune parti rialzate del locale dove hanno sottratto alcuni elementi che ormai costituivano un colpo d’occhio dello storico caffè. Sono sparite delle immagini pubblicitarie di aziende nazionali ed estere, una delle quali raffiguranti un Pinocchio. Una vecchia attrezzatura, invece, era troppo pesante.
È stato un furto comune, come ne stanno avvenendo di vario genere? Oppure è stato un fatto avvenuto su commissione? L’episodio è stato denunciato ai Carabinieri che hanno vagliato le immagini delle telecamere pubbliche e private.
«Non so - dice Saverio Francia - quale valore possano avere gli oggetti rubati. Non esiste un listino per queste antichità che sono preziose. Si sente una mancanza. Quello spazio adesso è vuoto. Sicuramente erano interessati perché sono saliti là sopra, se volevano oggetti antichi potevano aprire le vetrinette. Invece sono andati proprio lì e alcuni pezzi li hanno sradicati con forza».
Potrebbe essere l’ennesimo episodio impunito in cui la refurtiva non si trova più. Però c’è un precedente che infonde speranza: per l’Antica Tipografia Portoghese, dove più di un anno fa c’è stato un furto ancora più grave, il clamore è stato utile per ritrovare il prezioso materiale che era stato trafugato. I ladri o i possibili committenti hanno rinunciato e lo hanno abbandonato