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16 Maggio 2019
Il catalogo dei corsi è un manifesto per la riscoperta di arti e mestieri sempre cari agli italiani. Dall’elettricista al falegname, dal cuoco al termoidraulico, dal sarto al giardiniere e al carrozziere, al barman e all’ottico, ma anche al meccatronico, al fotografo, all’addetto vendite e al responsabile di struttura turistica. Parte, anzi riparte da queste figure professionali che uniscono innovazione e tradizione, la proposta della scuola “Formamente”, centro per la formazione professionale accreditato dalla Regione Puglia, con sede a Bari.
«Le rendiamo attuali per il mercato del lavoro» dice il direttore Fabrizio Tittozzi, romano di origini ma barese doc, laureato in Economia e Commercio con una serie di esperienze nel settore marketing. Tra richieste di informazioni ed iscrizioni, il call center di Formamente è in piena attività, in vista dell’imminente partenza dei corsi. «Abbiamo puntato su una nicchia di mercato in grande espansione» – spiega Tittozzi.
Chi sono, quindi, i vostri studenti?
«Per il 70% è gente che già lavora o che ha lavorato nei settori di riferimento. Si tratta di persone che hanno imparato il mestiere come si faceva una volta, in bottega e che, adesso, hanno necessità di professionalizzarsi e di mettersi in regola. Grazie ai nostri corsi, possono scoprire cosa c’è dietro alle macchine e come si può coniugare la manualità con la tecnologia, per stare al passo con i tempi».
Per esempio?
«Il meccatronico è una figura ricercatissima, ma oggi non basta più saper mettere mani ad un motore. Bisogna sapere come i motori sono fatti, conoscere le varie tipologie e saper utilizzare i software più innovativi per l’analisi e la diagnosi dei problemi».
Come avete individuato le figure professionali da formare?
«Con l’analisi del mercato del lavoro. Sono le aziende a richiedere sempre di più queste figure».
Le prospettive di lavoro, quindi, saranno buone.
«Ottime, direi. Abbiamo una lunga lista di attesa di aziende che richiedono i nostri corsisti, al termine della formazione».
Nel catalogo dei corsi di Formamente c’è anche un corso professionale per necroforo/operatore funebre. Come vi è venuto in mente?
«Abbiamo ricevuto tantissime richieste e subito ci siamo attivati, visto che in Puglia non lo faceva nessuno. Molti operatori, già titolari o dipendenti di agenzie funebri hanno bisogno di mettersi in regola con la normativa del settore; altri rappresentano la seconda generazione di imprese storiche. Anche quel settore ha bisogno di stare al passo con i tempi. E poi (sorride), piaccia o no, è uno di quelli che non conosce crisi».
Chi sono i vostri insegnanti e come li selezionate?
«Sono perlopiù docenti o ex docenti di istituti tecnici e professionali, tutte persone qualificate e con una esperienza documentata, in grado di coinvolgere i nostri studenti nello studio e nelle esercitazioni pratiche».
A proposito, come sono strutturati i corsi?
«Lezioni in aula, visite guidate nelle aziende partner e stage, per mettere in pratica da subito le competenze acquisite in aula. Le lezioni si svolgono due volte a settimana, in molti casi nel week end, per consentire la frequenza a chi già lavora o a chi viene da fuori Bari. Al termine dei corsi, poi, è necessario sostenere un esame di qualifica, che si tiene nella nostra sede con i commissari regionali».
I programmi, infatti, sono quelli stabiliti dalla Regione per la formazione professionale.
«Ovviamente. Noi, però, cerchiamo sempre di offrire anche qualcosa in più. Ad esempio, abbiamo preparato dei pannelli didattici per il corso di elettricista, per spiegare e far vedere come funziona un circuito elettrico. Oppure abbiamo portato in aula, grazie alla disponibilità di aziende partner, motori a benzina e diesel, per spiegarne le differenti caratteristiche, nel corso per meccatronico».
Prima ha parlato della necessità, per molti dei vostri studenti, di mettersi in regola con la normativa del settore di riferimento. Vuole fare un esempio?
«Le norme sulla sicurezza, tanto per dirne una, sono un aspetto molto importante per cuochi e barman. Con i nostri corsi rilasciamo, infatti, anche la certificazione Haccp per la manipolazione degli alimenti».
Insomma, in un mondo che cambia molto velocemente non siete stati a guardare.
«No di certo. I nostri corsisti lo capiscono e ci danno fiducia. La globalizzazione ha reso tutto più rapido e competitivo, ma in quelli che chiamavamo le arti e i mestieri abbiamo riscoperto un mondo di cui tutti abbiamo bisogno, quotidianamente, ma che necessitava di un aggiornamento. Il resto, lo fa il talento dei nostri artigiani e tecnici. E soprattutto al Sud il talento non ci è mai mancato».
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