Maratona di Londra, barese come  Speedy Gonzales. Ma «salta» 16 Km: smascherato dal Times

Nicola Pepe

Il 59enne Sabino Rinaldi, di Bari, avrebbe presola scorciatoia bruciando metà percorso e superando persino un campione olimpico. «Ero lì per divertirmi, non guardavo l'orologio».

BARI - Il suo sogno forse era forse quello di imitare la mitica «Freccia» italiana. O semplicemente dire: C'ero anch'io. Ma quell'uomo sulla sessantina, italiano, che aveva battuto i 40 chilometri di maratona a Londra bruciando in alcuni tratti sui tempi persino il più famoso atleta della Gran Bretagna, Mo Farah, non poteva passare inosservato. E in pochi giorni è stato smascherato dai cronisti di inchiesta del Times che nell'edizione di sabato 6 maggio hanno denunciato tutto spiattellando i nome dei furbi che hanno corso il 22 aprile scorso nella capitale britannica. Sabino Rinaldi, 59 anni, barese, atleta federato Fidal (sul cui sito risulta presidente di una Associazione sportiva dilettantistica Adp Sopico Running) ha all'attivo una serie di maratone e ha partecipato alla corsa di Londra con il pettorale 61840, rappresentando il nostro Paese per una «figuraccia» internazionale. Insieme a lui altri 4 runners amatoriali (su circa 48mila partecipanti) hanno sfidato temperature record di oltre 24 gradi per eseguire tratti di percorso più velocemente di Farah, il corridore  quattro volte medaglia d'oro olimpica. 

Rinaldi è l'unico italiano a far parte della «banda» che avrebbe commesso «errori» sulla seconda parte del percorso saltando un tratto 10 miglia (oltre 16 chilometri). A confidarsi con i cronisti del Times è stato un altro italiano che si visto scippare un primato. «Ero arrivato terzo di tutti gli italiani nella mia fascia di età», ha detto al quotidiano Times. «Ho notato, tuttavia, che l'italiano che mi aveva battuto avrebbe dovuto correre la seconda metà in 1 ora e 4 minuti».

Interpellato dai colleghi del tabloid britannico, Rinaldi si è giustificato sostenendo che era lì per divertimento e che comunque non aveva guardato l'orologio: di certo quel tempo di 3 ore e 19 minuti con cui ha coperto un percorso di 40 chilometri, superando in alcuni tratti persino il campione inglese, ha fatto suscitare più di qualche dubbio.

A lui i giornalisti del team del Times sono infatti arrivati scaricando i tempi per tutti i 47.800 corridori dilettanti, utilizzando un programma per trovare i dati mancanti per alcune sezioni del percorso. I controlli orari della maratona sono ogni 5 km di gara, a metà strada e al traguardo. 

La scheda di Rinaldi sul sito ufficiale della manifestazione fa emergere un profilo atletico di tutto rispetto per un senior della categoria 55-59 anni. La sua media di corsa è stata di 12,7 chilometri orari nei due tempi del percorso: mentre la prima parte della corsa non ha fatto emergere particolari anomalie, la seconda parte ha fatto scattare l'alert. Rinaldi, nel secondo tempo, ha bruciato tutti passando avanti a 13.628 atleti. Per la sua divisione (uomini 55-59) si è lasciato dietro 1152 coetanei e solo il 5% ha fatto (ufficialmente) meglio di lui. Ma non è tutto: se nel primo tratto ha percorso i primi 20 chilometri in 2 ore e un quarto, quel che ha destato sospetti sono stati gli altri 20 chilometri li ha battuti in poco più di un'ora (un'ora e 4 minuti), manco fosse Speedy Gonzales. Un particolare: l'atleta aveva saltato tra controlli intermedi lungo il percorso. Domanda: se era lì per divertirsi perchè è uscito dal percorso ufficiale e poi è rientrato nell'ultimo tratto?

Rinaldi, che è ritratto dalla London marathon mentre corre sul percorso, e sul sito ufficiale è presente con tanto di medaglia di partecipazione, dovrà fare i conti con le regole rigide di Sua Maestà che probabilmente comporteranno il ritiro dell'attestato di partecipazione. Hugh Brasher, il direttore dell'evento, ha dichiarato al Times: "I nostri processi identificano il numero molto limitato di corridori con anomalie nei risultati e questi corridori vengono contattati dal nostro team di risultati. Se non viene ricevuta alcuna spiegazione adeguata, i risultati vengono rimossi e ai corridori viene chiesto di restituire la medaglia. Chissà che Rinaldi non vinca la prossima edizione della dj ten a Bari...

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