Musica
Subconscio, il viaggio interiore con «Daimon»: il disco d’esordio in uscita il 10 ottobre
Nato sul Gargano e cresciuto a Bologna, è questa doppia appartenenza – la terra madre e la nuova casa – a plasmare il suo immaginario e il suo linguaggio
Un nome che racconta già un mondo interiore, quello di Subconscio, artista pugliese che il prossimo 10 ottobre pubblica per Sghetto Records il suo atteso disco d’esordio, “Daimon”, prodotto da Luzee e anticipato dai singoli “Occhi Fissi”, “Funk4Ass” e “No Drama”.
Il titolo richiama la parola greca daímōn, “spirito guida”, messaggero che abita la dimensione di mezzo, il metaxu, ponte tra umano e divino. Proprio lì si muove Subconscio, in una narrazione che non contempla il presente, ma solo la connessione continua tra i ricordi del bambino che è stato e lo sguardo dell’adulto che è oggi. Un viaggio musicale che diventa esplorazione identitaria: “Giulio è suo figlio ed anche il suo genitore: Subconscio”.
Un disco come rito e specchio della memoria
Daimon è un racconto fatto di turbamenti e riconciliazioni, di radici garganiche e nuove prospettive emiliane, dove il suono si fa ponte tra epoche interiori. La tracklist si muove tra brani introspettivi e viscerali (Madre Terra, Destino), dialoghi tra passato e futuro (Occhi Fissi feat. Madbuddy, Sott’ e Sop’), momenti liberatori (Funk4Ass) e visioni più oscure (Riti oscuri feat. Tebra). La chiusura con L’attimo è un frammento sospeso, un possibile “presente” che racchiude tutte le identità in una sola.
Le collaborazioni con Claver Gold, Madbuddy, Friz e Tebra arricchiscono un mosaico sonoro che fonde Neo Soul, Hip Hop ed elettronica, sempre guidato da un’urgenza personale e da un’estetica fortemente evocativa.
Dalle radici garganiche a Bologna, tra musica e identità
Dietro Subconscio c’è Giulio Campaniello, nato a Rignano Garganico e trasferitosi a Bologna da bambino. È proprio questa doppia appartenenza – la terra madre e la nuova casa – a plasmare il suo immaginario e il suo linguaggio. Un artista che ha già collezionato esperienze significative, come la presenza dei suoi brani “Giungla” e “Rimani davvero” nella serie Netflix “Survival of the Thickest”.
Con Daimon, Subconscio inaugura un percorso che non è soltanto musicale, ma esistenziale: un lavoro che diventa specchio delle contraddizioni umane, delle memorie custodite e delle domande che restano aperte. Un disco che non cerca risposte definitive, ma accoglie la complessità della coscienza trasformandola in suono.