Il concerto

Al Korcomics di Corato è un’«Estate Magggica» con Giancane

Bianca Chiriatti

L'irriverente cantautore romano fa tappa in Puglia con il tour in cui racconta in maniera ironica e dissacrante un'Italia allo sfascio

C’è chi l’estate la vive sotto l’ombrellone con un mojito in mano, e chi la canta sul palco, chitarra in spalla e una valanga di sarcasmo. Il romano Giancane è tra questi ultimi, e stasera, venerdì 20 giugno, farà tappa a Corato (Ba) con il suo Estate Magggica Tour 2025, un concerto all’interno di Korcomics (Vico Mastrosanto 8). Ironia tagliente, sguardo disilluso sul presente e tanta energia per Giancarlo Barbati, ex componente del gruppo Il Muro del Canto, collaboratore di lunga data di Zerocalcare, cantautore cinico e diretto, che con il brano che dà il titolo al tour offre una cartolina grottesca dell’estate italiana, in un Paese «che balla sull’orlo del disastro». I biglietti per la data di Corato e per tutto il tour di Giancane, che sarà in giro su e giù per l’Italia nei prossimi mesi, sono disponibili su locusta.net.

Con questo singolo demolisce l’immaginario da vacanza perfetta: come è nato?

«Potremmo definirlo un “tormentone estivo nel Sottosopra”: mi sono divertito a scrivere su quella base totalmente fuori contesto, ho buttato giù ciò che vedo intorno a me, cerco di raccontare la realtà, a modo mio».

Quanto conta oggi la musica come strumento di consapevolezza?

«Spero abbia ancora quel ruolo, almeno io ci provo. Cerco di accendere piccoli lumini su cose che mi infastidiscono e non mi vanno bene. La mia unica peculiarità è quella di non scrivere pezzi d’amore, ce ne sono già abbastanza. La canzone di attualità invece la uso quasi a scopo terapeutico, tiro fuori ciò che non mi piace».

Nei testi come mantiene l’equilibrio tra leggerezza e denuncia sociale?

«Mi viene naturale, penso sia una cosa molto “romana” nel modo di essere, l’ironia e il cinismo si usano da millenni per sdrammatizzare. È un popolo che si è abituato, vivendo tra la Chiesa e i palazzi del potere».

Dai palchi con Il Muro del Canto alle colonne sonore per Zerocalcare...

«Il Muro del Canto è stato il primo gruppo vero con cui ho avuto un approccio professionistico: ho cominciato facendo il fonico e lo faccio tuttora, poi sono finito dall’altra parte. Posso dire che sia il gruppo più amato dai tecnici di tutta Italia, non rompiamo le scatole (ride, ndr.). Zerocalcare invece mi ha aperto un altro mondo, quello dell’animazione e delle colonne sonore. Siamo molto amici, abbiamo le stesse reference, si è allargato anche il pubblico».

Tanto che in Puglia viene per un’occasione particolare, il Korcomics...

«Per comprarmi la chitarra fui costretto a vendere tutti i miei fumetti, è un rapporto stretto...».

Insomma, se dovesse descrivere il panorama attuale in un’immagine o in una parola?

«Sarebbe “disastro”. Tutto il contesto mi angoscia. Il modo per sopravvivere l’ho trovato nella musica, il mio sfogo. Ma altrimenti non sarei così tranquillo».

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