Musica
«Film Romance», il barese Mario Signorile saluta lo pseudonimo Mocky e torna cantando l'amore e i finali inaspettati
Classe 2000, nel brano racconta il momento preciso in cui un amore smette di essere ideale e diventa reale
C’è un momento in cui la vita ci prende in contropiede. Non con grandi tragedie, ma con la fine silenziosa di qualcosa in cui avevamo creduto. È in quel vuoto – fatto di frasi non dette, silenzi pesanti, e finali mai girati – che Mario Signorile, già conosciuto come Mocky, mette in scena il suo nuovo singolo “Film Romance”.
Dimenticate i lieto fine. Qui non si cerca consolazione. Si cerca verità. Il cantautore, attore e regista barese, classe 2000, ha deciso di metterci il nome – e la faccia. Addio allo pseudonimo Mocky, con cui si è fatto conoscere tra web serie e fan film premiati nei circuiti indipendenti. Ora, come in un nuovo atto della sua carriera, si firma semplicemente Mario Signorile. Una scelta che dice già molto del brano: diretto, sobrio, autentico.
“Film Romance” nasce nel periodo che precede il Natale, quando le luci si accendono ma dentro può restare buio. Racconta il momento preciso in cui un amore smette di essere ideale e diventa reale. Quando ci si accorge che, forse, non era la persona a mancarci, ma l'immagine che ci eravamo costruiti. «E ci fa male. O mi fa male?». Questa è la domanda che attraversa tutto il brano, come un eco. Perché in fondo, ogni relazione ha due versioni della stessa storia. E “Film Romance” è il tentativo di raccontarle entrambe.
Con uno stile asciutto e cinematografico, il testo si muove tra immagini quotidiane e riferimenti pop – da How I Met Your Mother a Friends – creando un racconto generazionale che suona come una confessione, ma si legge come uno specchio. «Cammino chino ma tu non ci sei, storia antica come i musei». Versi taglienti, senza fronzoli. Dolorosi, ma necessari. Perché questa canzone non è solo un addio, è l’atto di accorgersi che qualcosa è finito. Ed è lì che, paradossalmente, si riapre uno spazio per ricominciare. «E mi ricordo che m’hai insegnato, che dietro il sipario c’è un nuovo spettacolo.»
Con “Film Romance”, Mario Signorile fa molto più che raccontare una storia d’amore. Fotografa quel passaggio fragile e potentissimo in cui ci rendiamo conto che i nostri finali non saranno mai come nei film. Eppure, proprio per questo, sono veri. Il videoclip promette di amplificare questo senso di realtà sospesa. Un uomo che rivede la propria storia su una vecchia videocassetta, finché capisce che quei ricordi sono solo proiezioni mentali. Un loop emotivo da cui, a un certo punto, sceglie di uscire.