L'intervista

Francesco Gabbani e la prima volta al Carnevale di Putignano: «Da bambino volevo vestirmi da clown»

Bianca Chiriatti

Chiacchiere a tutto tondo con il cantautore toscano in concerto domani nel Teatro che non c'è. E la seconda edizione del programma Rai «Ci vuole un fiore» sarà un «one man show»

Continuano gli appuntamenti nel cartellone del Carnevale di Putignano 2023, «Tutta un'altra fiaba»: protagonista del concerto-evento di mercoledì 22 febbraio alle 21, nel «Teatro che non c'è» in via Michele Mummolo (zona Industriale) sarà Francesco Gabbani, e ottenuto il sold-out della prima area la Fondazione ha deciso l’apertura eccezionale di un ticketing pensato appositamente per famiglie e bambini (tutte le info e i biglietti sul sito www.carnevalediputignano.it). Dalla vittoria al Festival di Sanremo con «Amen» (nella categoria Nuove Proposte) e «Occidentali's Karma» (Big), il cantautore toscano ha collezionato solo successi, arrivando al quinto album in studio e chiudendo lo scorso anno con due spettacoli nei palazzetti. L'abbiamo raggiunto a poche ore dall'esibizione per farci raccontare le sue emozioni.

È la prima volta che partecipa al Carnevale di Putignano?
«Sì, ed è una bella occasione: lo conosco per fama e anche un po' per paragone, in quanto la mia Carrara è molto vicina a Viareggio. Fin da quando ero piccolo mi affascinava la dimensione del carnevale: volevo vestirmi da clown, stile circo, con le scarpe grosse e la parrucca, mentre mia mamma mi mascherò da Pierrot, più raffinato, con le ballerine, non mi piacevo. Poi dopo qualche anno ce l'ho fatta».

La Puglia è regione a lei cara, ma d'inverno c'è mai stato?
«Parliamo di una terra fantastica, di cui ho splendidi ricordi, anche personali, ma sarà la prima volta che vengo "fuori stagione". Ed è emozionante ritrovare un pubblico che dopo la pandemia si sta dimostrando con ancora più voglia di vivere la dimensione dei concerti, senza limitazioni. Lo sento a livello di vibrazioni, non riesco a spiegarlo».

Inevitabile chiederle se ha guardato Sanremo quest'anno
«Non l'ho seguito al 100% nell'ottica dello show, ma ho ascoltato le canzoni, ovviamente. Sono d'accordo con il vincitore, Marco Mengoni, c'è un senso nella sua vittoria, e mi sono piaciuti molto i brani di Tananai e Colapesce-Dimartino. Ho notato la presenza di pochi ritornelli, se devo fare una riflessione».

La musica italiana ha tanta nuova linfa vitale: le piacerebbe collaborare con qualche collega, anche più giovane?
«Apprezzo molto i Pinguini Tattici Nucleari, Riccardo Zanotti ha una scrittura di qualità, scrive brani che hanno una precisa identità. Un altro che mi piace molto è Fulminacci, se devo fare un paio di nomi. Scrivono entrambi canzoni vere, oggi la musica ha un'attitudine diversa, vuole impressionare con la produzione, io invece sono affezionato a quello che funziona anche solo chitarra e voce».

So che è in fase di scrittura del nuovo disco, ma che progetti ci sono per questo 2023?
«Sto scrivendo molto serenamente, appunto qualcosa sul telefono, mi faccio prendere dall'ispirazione, anche se a volte andare a catalogare tutto è un'impresa! Ci sarà sicuramente attività live, soprattutto quest'estate, ma il primo grande progetto che ho alle porte è la seconda stagione di "Ci vuole un fiore": intorno ad aprile porterò due show in prima serata su Rai 1, questa volta da solo, senza Francesca Fialdini che è impegnata su altro, sempre con la mission intrinseca di sensibilizzazione al rispetto dell'ambiente e alla tutela del pianeta, tema a cui tengo moltissimo».

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