musica

Il canto di Aelle viaggia sui binari di Springsteen

Nicola Morisco

Alessandro Lauretti, da Corato, dopo 'Gaia' propone il nuovo singolo, 'Due treni'

Avere come punto di riferimento per la propria musica un grande della musica rock come Bruce Springsteen, non è certo un fatto irrilevante. Soprattutto quando si hanno appena 21 anni e si è accompagnati da un talento in crescita. Si chiama Aelle, nome d’arte preso semplicemente dalle iniziali del suo vero nome Alessandro Lauretti, arriva da Corato con tanta voglia di musica e di raccontare la quotidianità della sua giovane generazione. Dopo aver autoprodotto a luglio scorso il singolo Gaia, brano in cui si parla di girasoli e di ragazze che vogliono soltanto cantare e ballare dopo periodi bui come questo che stiamo vivendo, Aelle da qualche giorno ha pubblicato il nuovo singolo dal titolo Due treni (prodotto dallo stesso Aelle con Davide Maggioni per Matilde Dischi / Maionese Project e distribuito da Artist First).


In questo nuovo brano Aelle, autore del testo, della musica e degli arrangiamenti, si sofferma delle distanze ormai incolmabili tra due persone che preferiscono lasciare le catene che li tenevano legati e prendere due strade, due direzioni, due treni diversi, appunto. «Non un concetto rivolto solo a storie d’amore, ma anche all’amicizia tra due persone o, comunque, a un legame di varia natura – precisa Aelle-. A volte è meglio dirsi addio e conservare un ricordo acceso, vivo, piuttosto che continuare un rapporto ormai freddo basato sull’abitudine e sulla routine. In amore come in amicizia o in famiglia, non c’è niente che nessuno dei due possa fare o dire per cambiare la fine».

Musicalmente, invece, la storia dai risvolti universali si poggia su un arrangiamento dalle sonorità contemporanee, che unisce diversi generi: strofe vicine al rap cantautorale, ritornello r‘n’b, chitarre melodiche dall’indie pop, batterie elettroniche e synth Anni ‘80 e contorni di alternative rock. Insomma, una miscela che vuole essere fresca e personale, con uno sguardo importante verso i testi che sono il fulcro del progetto di questo giovane cantautore.
«Non sono nato come cantante, bensì come chitarrista – ricorda Aelle-. Ho iniziato ad ascoltare prevalentemente musica rock all’età di 14 anni, poi è nata la passione per la musica e la scelta di studiare e suonare la chitarra, che mi ha portato ad esprimermi con doversi band. Infine, dopo aver superato il disagio di cantare, ho avviato il progetto da solista in cui mi esprima sia come compositore delle musiche che dei testi».

Studente in Lettere all’Università di Bari, Aelle non nasconde di essere sempre alla ricerca di una cifra stilistica personale e definitiva. «È cambiato tantissimo in questi anni il mio approccio con la musica – precisa Aelle-, immagino anche molti altri cambiamenti ci saranno in futuro. Una cosa è sicura: il punto di riferimento resterà sempre Bruce Springsteen, che ho scoperto a 16 anni e mi ha cambiato la vita». Ma nella vita del cantautore coratino, sono arrivate anche altre scoperte che, in qualche maniera, fanno parte della sua attuale creatività. «Ascoltavo solo musica prevalentemente anglosassone, poi mi sono accorto dell’indie italiano (Verdena Aftherhours) e del rap che ho imparato ad ascoltare nel periodo della quarantena. Credo che questi e tre genieri sono alla base della mia musica».

A proposito di rap e trap è inevitabile chiedere al «nostro» che idea si è fatta dell’utilizzo della tecnologia vocale dell’Auto-Tune, software che adesso più che mai impazza nel mondo canoro. «Non sono contro l’utilizzo dell’Auto-Tune, lo vedo come effetto al pari di un riverbero. Lo vedo come un abbellimento della voce, anche se molti ne abusano e lo utilizzano per nascondere alcune carenze. D’altra parte la storia della musica ci insegna che ci sono stati grandi artisti con voci non eccellenti». Nel futuro di Aelle a breve, ci saranno altri singoli e l’album d’esordio.

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