«L'eco dei tuoi no», Reverendo insieme a Claver Gold per il remix prodotto da Gian Flores
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Antonella De Biasi
01 Luglio 2020
Sono bastati pochi minuti ad una delle case editrici di fama internazionale per credere nel lavoro di Pietro Lazazzara, musicista e insegnante di chitarra: l’album My Art od Gipsy Jazz è stato prodotto e pubblicato in questi giorni ed è già possibile trovarlo su Spotify e su Itunes. Oltre che nella versione cd. E inoltre: la musica autentica si deve diffondere e la «Stradivarius» ha ampliato il progetto e la distribuzione dell’album di Lazazzara stampando anche i brani, su pentagramma.
My Art of Gypsy Jazz è costituito da 11 composizioni originali ed inedite e da tre composizioni di autori di quel genere. «Il titolo esprime appieno la mia visione del Gypsy Jazz, legato alla tradizione ma con uno sguardo al futuro – ha spiegato il musicista e autore - Il mio percorso accademico da chitarrista classico, gli studi del jazz e del flamenco non potevano non essere parte integrante delle mie composizioni». Quello che colpisce molto di questo album ambizioso è il genere particolare e coinvolgente: «È stato Django Reinhardt a inventarlo, lui aveva già iniziato una carriera da banjoista, quando un grave incidente gli fece perdere parte della mano sinistra (l’anulare e il mignolo) – ha raccontato Lazazzara – da lì ha studiato una chitarra particolare e posizioni diverse delle mani e sono nate sonorità uniche».
Lazazzara ha iniziato lo studio della chitarra classica a dodici anni per poi diplomarsi brillantemente al Conservatorio «Tito Schipa» di Lecce. Ha inciso nel 1997 come compositore, chitarrista e arrangiatore per la Time s.r.l un disco in 33 rpm (vinile) con musiche flamenche Mediterranea pubblicato da Time Records in qualità di chitarrista solista e produttore, dedicandosi al genere strumentale «Nouveao Flamenco». Al momento, oltre all’attività di docente, è concentrato sul suo Pietro Lazazzara Gypsy Jazz Trio.«Il lavoro è nato in diversi anni, frutto di studio e ricerca, ma soprattutto di ispirazione: descrivere come nasce un pezzo è sempre misterioso, specie se penso a pezzi come Echi di infanzia: sono delle vere e proprie immagini che prendono forma nella musica e si ascoltano tutto d’un fiato. Emozionano e trasmettono».
I titoli sono evocativi: Rumba from Laert è una dedica alla mia terra, Laterza, ed esprime un concetto molto forte, dedicato e rivolto alle nuove generazioni dei musicisti pugliesi: ovunque possiamo scrivere qualcosa per portarla lontana – spiegao – i tempi sono cambiati radicalmente. Non è più necessario emigrare».
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