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LETTERE ALLA GAZZETTA
Marcello Buttazzo, Lequile (Lecce)
25 Giugno 2016
La cultura rabbiosa e dal respiro corto dovrebbe essere bandita, soprattutto in politica. Invece, c’è chi non rinuncia mai alla sua propaganda di bassa lega. Matteo Salvini non perde occasione per mostrare il ghigno e il suo scarso rispetto per l’avversario. Commentando una triste vicenda di cronaca nera (una donna di 30 anni rapinata e violentata da tre uomini extracomunitari), ha avuto l’impudenza, ancora una volta, di tirare in ballo la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, e ha affermato sconsideratamente: “Tre “risorse” boldriniane da castrare chimicamente”.
Così l’incorreggibile leader del Carroccio ha scritto su Facebook, piazza virtuale che tutto veicola e amplifica. Vorremmo ricordare a Salvini che soggetti di qualsivoglia gruppo etnico (anche italiani) possono macchiarsi di scempi e di azioni criminali. Vorremmo anche far presente all’esimio leader padano che la castrazione chimica degli individui è una pratica brutale e nefanda, che non fa onore a chi la propone.
In quest’era di odi e di steccati ideologici, perché certi politici non imparano, la saggezza e il buon gusto del saper tacere? Con profonda stima.
Marcello Buttazzo, Lequile (Lecce)
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