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Fabio Sìcari, Bergamo
08 Aprile 2016
Ancora morti e feriti. L’Europa è il teatro prediletto dell’Isis. Il sipario, questa volta, si è aperto a Bruxelles: kamikaze in aeroporto e bombe in metropolitana.
È una spietata vendetta contro il vecchio continente dopo le azioni in Siria e in Iraq. E dopo il blitz che ha portato all’arresto di Abdeslam Salah, la mente degli attentati francesi.
È una vecchia e barbara ritorsione: uno di loro, molti di noi. Di là il fondamentalismo estremo e avvelenato, di qua la democrazia fragile e malaticcia.
Occorre che l’Intelligence di ogni Paese civile collabori per il bene collettivo. L’egoismo nazionalistico non consente che timidi approcci alla cooperazione cosmopolita. L’Unione Europea non è in ginocchio. Ma deve sentirsi unita di là da ogni individualismo.
Fabio Sìcari, Bergamo
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