La questione
Taranto, la sfida tra Melucci ed Emiliano passa per i cartelloni 6x3
Slogan tipo «La città è di chi la vive», con una frase, nella parte bassa, ancora più eloquente («L’Amministrazione comunale dei tarantini»), in evidente polemica con gli oppositori
TARANTO - La sfida tra Melucci ed Emiliano ha ora anche la forma di un 6X3. Da ieri, infatti, in città sono stati affissi dei manifesti che confermano come il sindaco di Taranto, in bilico tra cadere o rimanere in sella, abbia ormai un mantra ben preciso. Che si sintonizza, peraltro, con quello che lo stesso Melucci aveva pubblicamente detto, e pure con veemenza, nel corso del Consiglio comunale sui Giochi del Mediterraneo quando parlò di presunte interferenze dei vertici della Regione Puglia. E così, sui tabelloni si possono leggere slogan tipo «La città è di chi la vive», con una frase, nella parte bassa, ancora più eloquente («L’Amministrazione comunale dei tarantini»), in evidente polemica con gli oppositori (soprattutto quelli di area di centrosinistra) che, secondo il pensiero dominante a Palazzo di Città, sarebbero eterodiretti da Bari.
Intanto, in Comune, è il giorno della conta. Forse. Oggi pomeriggio, infatti, si riunirà il Consiglio comunale con all’ordine del giorno un punto unico, ma pesante quanto un macigno: la mozione di sfiducia per far cadere il sindaco Melucci e, di conseguenza, sciogliere in anticipo la massima assise cittadina andando così al voto già l’8 e il 9 giugno.
Sin qui, quello che è in agenda in un sabato che, per dirla con Sergio Caputo, non sarà «qualunque». Ma per quale ragione, a poche ore, non si ha ancora alcuna certezza? I motivi sono tanti e diversi tra loro. Prima di tutto, i numeri in aula sono talmente stretti e il confine tra chi vuole staccare la spina a Melucci e chi invece non vuole andare alle elezioni così sottile, che è davvero difficile sbilanciarsi in un pronostico. Può davvero accadere di tutto e l’esito potrebbe, alla fine, essere imprevedibile in un senso o nell’altro.
Numeri a parte, ci sono poi sul campo altre considerazioni di natura tattica e politica. C’è chi (il riferimento è al presidente del Consiglio comunale, Piero Bitetti, seguito a ruota dalla capogruppo di Con, Stefania Fornaro) agisce politicamente in una posizione di cerniera tra le due aree. Che, tanto per essere chiari, sono rappresentate dal presidente Emiliano, da una parte, e dal sindaco Melucci, dall’altra. O meglio, Bitetti vorrebbe fare la cerniera tra i due poli contrapposti, nel senso che rifiuta la prova muscolare e spera che un rinvio del voto possa poi riaprire il dialogo. Per questo, l’esponente emilianista è fautore della tesi che porterebbe a prendere tempo.